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“Mamma, stiamo arrivando”, poi l’alluvione lo trascina via: così è morto Simone Farinelli a Bologna

Un ultimo messaggio alla mamma prima di essere trascinato via dalla corrente dell’alluvione a Bologna. Simone Farinelli e il fratello Andrea stavano tornando a casa dalla madre che li aspettava per cena quando la piena li ha sorpresi. Andrea è riuscito a fuggire mentre il 20enne è rimasto intrappolato nell’abitacolo della vettura.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Simone e Andrea Farinelli
Simone e Andrea Farinelli

Prima di essere trascinato via dall'acqua, Simone Farinelli ha mandato un ultimo messaggio alla madre che lo aspettava a casa per cena. "Stiamo arrivando – aveva scritto il 20enne che stava viaggiando in auto con il fratello Andrea -. Pochi minuti e siamo su, ci siamo quasi". Arrivati in via Caurinzano, a poche centinaia di metri da casa, sono però stati bloccati in auto dall'esondazione del torrente Zena. La Yaris bianca guidata da Andrea Farinelli ha iniziato a planare fino a quando non è stata risucchiata dal torrente nella frazione Botteghino di Zocca, nella città metropolitana di Bologna.

Il giovane alla guida è saltato fuori dall'abitacolo per scappare, ma il fratello minore non ci è riuscito. Simone è purtroppo stato trascinato via dalla corrente a soli 20 anni. A nulla è valsa la corsa del fratello fino a un bar poco distante e le richieste d'aiuto. Carabinieri, Protezione Civile e vigili del fuoco non sono neppure riusciti ad avvicinarsi al punto in cui la vettura è stata inghiottita dalla piena causata dall'ondata di maltempo sul Bolognese.

"Mamma, il fiume ci ha trascinato via, non so dove è finito Simone, non sono riuscito ad aiutarlo" ha spiegato il fratello, sconvolto da quanto accaduto. La donna, che era a casa con il compagno, non ha potuto lasciare l'abitazione per assistere alle operazioni di soccorso. Straziati dal dolore, non hanno potuto fare altro che aspettare l'alba e l'arrivo della notizia temuta per l'intera notte: il corpo senza vita di Simone era stato trovato dal comandate della stazione dei carabinieri di Pianoro, Luigi Migliore.

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Dopo la notizia, la famiglia del giovane si è chiusa nel dolore. Al cardinale Matteo Zuppi che ha provato a manifestare la sua vicinanza, la mamma dei due fratelli ha confessato di non riuscire a descrivere il dolore o dire qualsiasi cosa. Sconvolto anche il fratello Andrea: lui e Simone erano inseparabili e vivevano a Ozzano con i nonni da quando i genitori si erano separati. La mamma aveva trovato un nuovo compagno ed era orgogliosa del figlio che nonostante un piccolo problema di salute legato all'udito, aveva continuato a vivere la sua vita e realizzare i suoi sogni. Da poco Simone aveva superato la prova d'accesso all'Accademia delle Belle Arti e si stava preparando a frequentare il corso di Didattica dell'Arte.

Sconvolti anche gli insegnanti che ben conoscevano la passione di Simone per l'arte. L'ex preside del Liceo artistico Arcangeli, Maria Grazia Dania, e l'insegnante di scultura Giuliana Grandi, lo ricordano come "un ragazzo straordinario che negli ultimi anni aveva fatto passi da gigante". "Gli piaceva l'idea di diventare un divulgatore o un insegnante – ha ricordato la docente che lo seguiva -. Era un ragazzo speciale con una famiglia che lo seguiva con attenzione. Ho pianto tanto quando ho saputo cosa è accaduto".

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