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Mamma si getta dal nono piano con la figlia a Ravenna, il sospetto dei sonniferi: “Ho premeditato tutto”

Eseguita l’ispezione del corpo della bimba di 6 anni morta dopo essere stata gettata insieme al cane di famiglia dal nono piano di un palazzo dalla madre. La 41enne ha poi tentato di togliersi la vita. La Procura di Ravenna indaga per capire se abbia somministrato sonniferi alla piccola prima dell’omicidio. La donna, in cura da tempo presso il Csm, ha ammesso la premeditazione.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio
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È stata eseguita nella mattinata di oggi, mercoledì 10 gennaio, l'ispezione cadaverica sul corpo della bimba di 6 anni morta lunedì precipitando dal nono piano di un palazzo, lanciata dalla madre 41enne insieme al loro cane. La donna si è poi gettata a sua volta nel tentativo di togliersi la vita.

Non è stato necessario svolgere l'autopsia perché la causa della morte è chiara, ma la Procura di Ravenna ha deciso di disporre contestualmente anche il prelievo dei liquidi corporei per capire se alla piccola possano essere stati somministrati sonniferi.

La madre interrogata in ospedale: "Avevo premeditato tutto"

Sul punto la madre, che è stata sentita martedì dal pubblico ministero Stefano Stargiotti all'ospedale Bufalini di Cesena, ha negato tutto spiegando che la figlia era semplicemente assonnata perché appena sveglia.

La 41enne era seguita da tempo dal Centro di salute mentale e doveva seguire una terapia farmacologica. "Ho sospeso di recente l’assunzione dei farmaci che mi erano stati prescritti dal centro di salute mentale", avrebbe ammesso davanti al pm e ha quindi ricostruito la vicenda.

Alle 7.15 ha aperto una finestra all’ultimo piano del condominio, ha camminato sui ponteggi che circondano le facciate con la figlia in braccio e la cagnolina. Poi si è lanciata nel vuoto. "L’unica esitazione l’ho avuta quando mia figlia ha cercato di fermarmi. L’avevo presa in braccio che ancora dormiva e poi si è svegliata. Volevo suicidarmi e volevo che lei non rimanesse senza di me. Avevo premeditato tutto giorni prima". Ora per la piccola si attende il nulla osta per il funerale.

L'udienza di convalida dell'arresto: chiesta misura cautelare in struttura di cura

Nel pomeriggio di oggi si è tenuta, sempre in ospedale, anche l'udienza di convalida dell'arresto della madre. La 41enne è stata infatti arrestata per omicidio pluriaggravato e uccisione di animali. L'incontro è durato un paio di ore. Davanti al giudice per le indagini preliminari Andrea Galanti, al pm Stefano Stargiotti, al dirigente della squadra mobile ravennate Claudio Cagnini e al difensore della donna, avvocato Massimo Ricci Maccarini, la donna ha ribadito sostanzialmente quanto affermato nell'interrogatorio martedì.

Il pm ha chiesto la convalida dell'arresto e la misura cautelare in una struttura di cura. La difesa ha chiesto di non convalidare l'arresto, dicendo che la sua assistita non è imputabile, e la misura di sicurezza in una casa di cura perché non si faccia del male. Il giudice si è riservato la decisione.

La zia della 41enne: "Siamo stati lasciati soli"

"Il Csm non è stato probabilmente in grado di seguirla. Non è possibile che una persona malata debba decidere per sé. Quando chiamavamo e chiedevamo aiuto, dicevano che non potevamo decidere per lei, che era lei che doveva farsi ricoverare. Ma come fa una persona che non riconosce di essere ammalata a dire: ‘Ricoveratemi'? La famiglia di una persona che sta male è completamente abbandonata e sola".

A parlare dei problemi di salute mentale che aveva la mamma della piccola è la zia della donna, intervistata dalla trasmissione Rai Ore 14. "Quando mia nipote sta bene è una persona deliziosa, gentile, intelligente, affabile; quando sta male si ricorda dei ricoveri e inizia ad avercela con le persone che le vogliono bene, ma non avevamo paura per la bimba perché la mamma era legatissima e brava ", spiega ancora la zia.

"Mio fratello è andata a trovarla in ospedale, immagino che andrò anche io ma in questo momento riesco solo a pensare alla bimba. Ho guardato le sue foto tutta la notte… Mia nipote mi fa molto pena in questo momento perché quando si renderà conto che la piccola non c'è più, non so come finirà, è una tragedia continua. La gente deve smettere di dare giudizi, bisogna trovarsi dentro alle situazioni. Quando una persona non sta bene, non è la stessa di tutti i giorni", conclude.

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