Mamma rapita insieme al figlio, minacciata dal sequestratore: “Ti faccio fare la fine di Giulia Cecchettin”
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"Se non lo avessimo fermato, probabilmente li avrebbe ammazzati". Così il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Padova, il colonnello Michele Cucuglielli, ha parlato ad alcuni giornalisti del rapimento della donna di 26 anni, di origini albanesi, e di suo figlio di 5, avvenuto ieri, venerdì 5 luglio, tra Borgoricco nel Padovano e Grigno in Trentino.
Il sequestratore, un connazionale di 33 anni, dopo una fuga di circa 100 chilometri, è stato arrestato. "Durante l'inseguimento abbiamo vissuto momenti drammatici: l'uomo diceva alla donna che se fosse stato fermato da personale in uniforme li avrebbe ammazzati e che le avrebbe fatto fare la stessa fine di Giulia Cecchettin", ha aggiunto ancora il colonnello Cucuglielli.
"C'era una storia di conoscenza precedente. Lui si era reso responsabile di maltrattamenti, di reati contro questa donna – ha spiegato il militare. Secondo quanto è stato ricostruito, l'uomo è salito nell'auto della donna mentre stava accompagnando il figlio alla scuola dell'infanzia, si è messo alla guida e si è dileguato con mamma e figlio a bordo.
A lanciare l'allarme è stato il marito della 26enne che, non riuscendo a mettersi in contatto con lei, ha immediatamente chiamato il 112. "Mia moglie è sparita con il bimbo, penso che sia stata portata via con la forza", ha detto al suo interlocutore durante la drammatica telefonata.
"Il nostro operatore ha avuto l'accortezza di accorgersi subito che era una situazione molto grave e ha attivato tutta la macchina investigativa dell'Arma che in pochissimo tempo è riuscita a risolvere la situazione", ha precisato il colonnello.
La donna è stata immobilizzata con alcune fascette di plastica alle caviglie. Durante la fuga, braccato dai carabinieri, l'uomo ha anche continuato a brandire il coltello, tenendo in ostaggio donna e bambino.
Dopo l'inseguimento, il sequestratore è stata accerchiato, bloccato e arrestato. Ora dovrà rispondere dei reati di sequestro di persona, rapina aggravata, minaccia aggravata, violenza privata e violazione del provvedimento di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. La donna e il figlio, nonostante il forte choc, stanno bene e sono tornati a casa.