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Mamma prende pugni la prof delle medie che si lamenta del figlio ai colloqui: multa da 600 euro

La mamma salentina aveva reagito in modo violento aggredendo la docente di scuola media che si lamentava del rendimento e del comportamento in classe del figlio della donna. Il Tribunale di Lecce l’ha condannata per il reato di lesioni.
A cura di Antonio Palma
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Davanti alle parole della professoressa di suo figlio, che ai colloqui con i genitori si lamentava del rendimento e del comportamento del ragazzino in classe a scuola, la donna aveva reagito in modo violento arrivando a prendere a pugni la docente e mandandola anche in ospedale. Per questo la mamma di un alunno di scuola media all’epoca dei fatti è stata condannata dal Tribunale di Lecce per lesioni personali.

I fatti risalgono a cinque anni fa quando la donna si presentò nella scuola media di Castrignano del Capo, in provincia di Lecce, per i consueti colloqui con gli insegnanti del figlio. Qui, dopo aver appreso dell’insufficiente rendimento scolastico del figlio e del suo comportamento ritenuto non idoneo dalla docente di Storia, la donna reagì in malo modo scagliandosi contro la professoressa e colpendola con dei pugni al corpo prima di essere fermata dagli altri presenti.

La docente dovette ricorrere alle cure del pronto soccorso per dolori alla spalla riportando una prognosi di alcuni giorni per una contusione. Immediata però la denuncia che ha portato alle indagini e al rinvio a giudizio della mamma. Prima il giudice di pace e ora la sezione penale del Tribunale di Lecce hanno stabilito che la donna è colpevole del reato di lesioni e l’ha condannata a 600 di multa e al pagamento delle spese processuali.

La donna però dovrà pagare anche il risarcimento del danno biologico e morale in favore della professoressa, che si è costituita parte civile nel processo, con un ammontare da stabilire in separata sede.

Il procedimento giudiziario parallelo, intentano dai genitori del ragazzino contro la stessa insegnante, nel frattempo invece si è concluso con un nulla di fatto. La coppia aveva citato in giudizio la prof per diffamazione, calunnia e maltrattamenti, ritenendo che il minore fosse stato umiliato in classe, ma il procedimento è stato archiviato.

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