Mamma morta con proiettile in testa, la Procura conferma: “È stato un incidente, coinvolto un minore”
L'omicidio di Rkia Hannaoui, la mamma 31enne morta dopo essere stata colpita da un proiettile nella sua casa ad Ariano Polesine, in provincia di Rovigo, lo scorso 29 marzo, è stato "frutto di condotta accidentale e non di condotta dolosa".
La Procura ha così confermato che si è trattato di un incidente, dopo che nelle scorse ore gli inquirenti avevano avanzato l'ipotesi che ad aprire il fuoco contro la donna potesse essere stato il figlio di 8 anni. È quanto si legge nel comunicato firmato dalla procuratrice Manuela Fasolato.
Nella nota si precisa anche che "la posizione dei familiari minori non imputabili verrà valutata dall’Ufficio requirente competente cui verranno trasmessi in copia gli atti", mentre continuano gli accertamenti per verificare "responsabilità colpose di terzi in ordine a quanto accaduto in dipendenza della omessa custodia dell’arma con relativi proiettili".
Secondo quanto ricostruito finora, il bambino, insieme al fratello, avrebbe usato la pistola del vicino, sarebbe entrato in casa e maneggiando l'arma sarebbe partito il colpo mortale. Sarebbe stato, insomma, un drammatico gioco tra bambini finito male.
I due bambini avrebbero scoperto le armi che il vicino di casa teneva custodite all'interno di un capanno adiacente all'edificio. Quindi sarebbero entrati in casa dove, in cucina, il piccolo avrebbe maneggiato la pistola da cui è partito improvvisamente un colpo. Disperati, i due bambini avrebbero poi chiamato il vicino, che era nel suo appartamento, e che a sua volta ha chiesto l'intervento delle forze dell'ordine e del 118.
In una nota, sempre la procuratrice Manuela Fasolato aveva riferito che l'autopsia sul cadavere ha riscontrato un foro d'ingresso nella tempia sinistra, riconducibile a un proiettile calibro 22. La pallottola è stata poi trovata nella parte destra del cranio. Questa mattina è stata anche trovata la pistola: l'arma è stata rinvenuta in un terreno vicino all'abitazione dove la donna abitava, proprio assieme al marito e ai due figli.