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Mamma e figlio uccisi a Milano, assassino accusato anche di violenza sessuale

Emergono nuovi particolari sul brutale omicidio della 29enne dominicana Libanny Mejia Lorez e del figlioletto di tre anni Leandro: l’assassino, Victor Hugo Menjivar Gomez, prima di uccidere la donna l’avrebbe costretta a subire un atto sessuale.
A cura di S. P.
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Libanny Mejia Lopez sarebbe stata anche violentata prima di essere sgozzata e lasciata nuda sul pavimento del salone di casa sua a Milano. Sarebbe stata violentata dall’uomo che le ha poi tolto la vita, il salvadoregno Victor Hugo Menjivar Gomez. L’assassino, che dopo un lungo interrogatorio ha confessato di aver ucciso la dominicana 29enne e il figlio di tre anni, Leandro, è infatti accusato anche di violenza sessuale. Sono questi gli ultimi particolari del brutale delitto che si è consumato in una abitazione di Milano lunedì sera. Particolari agghiaccianti che sarebbero emersi dalle dichiarazioni dell’assassino, che interrogato ha detto di aver “perso la testa” la sera del duplice omicidio. La nuova contestazione è stata formulata, da quanto si è saputo, dal pm di Milano Gianluca Prisco nel corso dell'interrogatorio davanti al gip nel carcere di San Vittore. Durante l’interrogatorio il salvadoregno avrebbe confermato la confessione già resa e avrebbe fornito un nuovo dettaglio su quanto accaduto nella casa della donna.

Il bimbo ucciso in quanto “testimone” – L'uomo ha raccontato che dopo la cena, mentre suo figlio e Leandro erano in un'altra stanza a giocare, avrebbe tentato di baciare la donna lo avrebbe respinto dicendogli che avrebbe raccontato tutto a sua moglie. A quel punto lui avrebbe preso un coltello per minacciarla e lei si sarebbe spogliata per cercare di salvarsi. L’assassino avrebbe detto che in quel momento aveva posato il coltello ma il pm gli ha mosso la nuova contestazione di violenza sessuale. La vittima – secondo quanto ricostruito –  gli avrebbe più volte ripetuto che avrebbe raccontato alla moglie quanto accaduto. L’assassino avrebbe anche raccontato che inizialmente non voleva uccidere anche il bambino ma quando sarebbe andato a prendere il figlio nell’altra stanza avrebbe capito che era un testimone. Infine, l’uomo avrebbe anche spiegato che la sera dell’omicidio era andato a casa della donna non perché invitato a cena ma per far giocare un po’ i bambini. Poi sarebbe rimasto a mangiare a casa della vittima.

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