Maltrattamenti e divieti per moglie e figlie: “Vietato sedersi sul divano e mai in pigiama di domenica”
Anche dopo la fine del matrimonio aveva continuato a imporre regole umilianti e disumanizzanti alla moglie e alle figlie. Durante tutta la convivenza come famiglia, così come ha raccontato la donna, l'ex marito aveva imposto a tutte loro divieti assurdi, tra cui per esempio quello di restare in pigiama la domenica o quello di sedere sul divano mentre lui lavava i piatti.
L'uomo è stato condannato a 3 anni di reclusione (sostituiti in detenzione domiciliare) per stalking, maltrattamenti, danneggiamento e accesso abusivo all'email della ex compagna. La donna ha dovuto presentare più di una denuncia a carico dell'ex marito, che durante e perfino dopo il matrimonio si era dimostrato controllante, umiliante e aggressivo.
La storia è finita grazie al coraggio della donna di denunciare quanto subito. Secondo quanto scritto nella sentenza firmata dal giudice estensore Milena Chiara Lombardo, l'uomo ha assunto condotte aggressive e persecutorie in un caso di maltrattamenti a 360 gradi. "Non bisogna soffermarsi solo sugli episodi di violenza fisica – motiva la sentenza – ma anche su quella psicologica perpetrata sulle vittime".
Quasi basta ricapitolare l'elenco di "regole" e divieti imposti dall'uomo alla sua famiglia. Tra queste norme, annota il tribunale, vi era il divieto di mangiare carne di cavallo al sangue. "Diceva che ero un animale a mangiarla così" ha raccontato la vittima. L'ex moglie e le figlie non potevano mangiare zabaione d'inverno o vere vin brulè, o ancora mettere il liquore nel gelato e sedersi sul divano a riposare mentre lui lavava i piatti. "Era l'unica attività domestica che faceva – ha raccontato la donna in tribunale – perché non voleva acquistare una lavastoviglie".
La domenica, moglie e figlie non potevano rimanere in pigiama perché per lui era "segno di pigrizia". Anche il modo in cui tagliava il pane la donna era giudicato "poco consono" perché foriero di sprechi. La vittima non poteva neppure fare degli spuntini tra pranzo e cena perché "in sovrappeso" secondo l'ex marito.
Continue erano le correzioni da parte dell'uomo anche sulla sua conoscenza della grammatica italiana della ex. "Era tutta una correzione, non andava bene niente – ha spiegato la vittima durante il dibattimento -. Poi c'era la questione dei soldi. Il budget di casa era deciso da lui, non si poteva sforare. Non c'era verso, neppure davanti a un tavolino dell'Ikea avremmo sforato questo budget". Marito e moglie però avevano due buoni impieghi e una situazione economica di tutto rispetto. "Avevamo messo da parte circa 50.000 euro".