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Maltratta il padre disabile chiudendolo in una stanza al buio e senza cibo: denunciato figlio 28enne

A Reggio Emilia la polizia di Stato ha denunciato un ragazzo di 28 anni con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Il ragazzo è accusato di aver messo in atto comportamenti violenti e vessatori nei confronti del padre 55enne affetto da disabilità. Domenica 3 dicembre l’uomo è riuscito a contattare le forze dell’ordine e a chiedere aiuto.
A cura di Eleonora Panseri
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Maltrattava il padre disabile e lo lasciava chiuso per ore in una stanza al buio, senza cibo e telefono per avere contatti con l'esterno e chiedere aiuto. Nella mattina di domenica 3 dicembre gli operatori della squadra volanti di Reggio Emilia sono intervenuti in un’abitazione di viale Timavo, dopo aver ricevuto una chiamata alla locale sala operativa da parte di un uomo di 55 anni che denunciava di subire violenze da parte del figlio che coabitava con lui.

Gli agenti, arrivati immediatamente sul posto, sono riusciti a entrare all’interno dell’abitazione e, mentre raccoglievano la terribile testimonianza della vittima, hanno notato la presenza nell'abitazione del figlio, che rapidamente entrava in una stanza chiudendosi a chiave dall’interno. Il 28enne ha quindi opposto resistenza alle forze dell'ordine per alcuni minuti, nonostante le diverse richieste di aprire fatte dagli agenti.

Dopo un po' di tempo il giovane ha deciso di aprire la porta ma, in maniera rapida e inaspettata, si è scagliato contro gli agenti, insultandoli e tentando di colpirli più volte con calci e pugni. I poliziotti sono riusciti, dopo attimi di tensione e non senza difficoltà, a riportare il 28enne alla calma e a bloccarlo. Lo hanno successivamente portato in caserma, dove è stata formalizzata la denuncia in stato di libertà per maltrattamenti in famiglia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.

Il padre, 55enne affetto da disabilità, ha raccontato ai poliziotti che negli ultimi giorni il figlio avrebbe compiuto numerose azioni minacciose e vessatorie nei suoi confronti come, per esempio, nascondergli il cibo, staccargli la corrente elettrica ed era addirittura arrivato al punto di chiuderlo a chiave all’interno di una stanza senza telefono cellulare in modo tale da non permettergli di chiamare i soccorsi.

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