Maltempo Toscana, in 50mila colpiti dall’alluvione, Curcio: “Senza regole gli allarmi sono inutili”
In Toscana, il disastro provocato dalla straordinaria ondata di maltempo degli ultimi giorni ha coinvolto circa 50mila persone con allagamenti che hanno provocato migliaia di sfollati, abitazioni distrutte e danni a strade, auto e infrastrutture. Almeno 50mila persone sono state direttamente interessate dal disastro e più di 20mila si trovano a Campi Bisenzio, nella provincia di Prato. Altre 10mila vittime si trovano nel pistoiese. Quest'ultima è la zona che ha subito il colpo di coda del maltempo nella notte tra il 4 e il 5 novembre.
I danni nella regione, in particolare nelle zone del Pratese a Montemurlo, nella piana di Campi Bisenzio e in quella Pistoiese di Quarrata, sono di circa mezzo miliardo. Tra sabato e domenica, le esondazioni dei torrenti Stella a Quarrata, dell’Agno a Montale e dei fiumi Bagnolo-Bardena a Montemurlo hanno provocato nuove esondazioni.
Utenze elettriche fuori uso e la conta dei dispersi
Ancora in corso anche la conta dei dispersi. Si cerca infatti un uomo di 84 anni che risulta ancora scomparso dopo l'esondazione. L'auto è stata rinvenuta nella giornata di venerdì a Prato. Quello delle utenze elettriche e idriche è stato un calvario che ha accompagnato molte zone della Toscana centrale nella giornata di domenica. Erano circa 16mila, dopo la notte di pioggia, le utenze elettriche non funzionanti. Attualmente, le utenze ancora fuori uso sono circa 3mila. Acqua potabile non disponibile nella provincia di Prato.
I Comuni di Montale, Campi Bisenzio, Poggio a Caiano e Quarrata hanno chiesto, su invito di Publiacqua, di evitare di bere l'acqua che scorre dai lavandini. I morti in seguito all'alluvione restano per ora 7 accertati e identificati. L'ultima vittima, una 69enne dispersa, è stata ritrovata in un campo di mais a Campi Bisenzio.
I cittadini e i comportamenti a rischio
I disagi provocati dall'alluvione in Toscana hanno aperto un dibattito sui mancati allarmi in alcuni comuni della regione. "Questo è il momento dell'emergenza, dobbiamo collaborare e fare Rete, ma ci sarà anche il momento per una prevenzione tecnica per quanto concerne fiumi e allarme idrogeologico, oltre che di una rivoluzione culturale per educare i cittadini a non adottare atteggiamenti a rischio durante le alluvioni" ha asserito il capo della protezione civile Fabrizio Curcio, reduce da un sopralluogo in Toscana.
In un'intervista rilasciata a La Stampa, Curcio spiega che in Italia il 94% delle abitazioni è costruita dove spesso non si doveva. Circa 7.400 centri sono ora a rischio alluvioni. Troppa cementificazione selvaggia, inoltre, che favorisce eventi disastrosi intensi. "Il cambiamento climatico – ha poi aggiunto – è una realtà da affrontare, ma lo è altrettanto la fragilità del nostro territorio".
"Occorre una campagna di sensibilizzazione che parta già dalle scuole – ha continuato Curcio- per progredire anche ad altri livelli, tipo un’informazione in televisione che educhi il cittadino ad assumere comportamenti non a rischio in situazioni di emergenza come queste. Abbiamo già intrapreso una campagna pubblicitaria intitolata “Io non rischio” destinata ai 600 Comuni più a rischio idrogeologico e il ministro della protezione civile Nello Musumeci ha predisposto un volantino, un fumetto, destinato agli alunni delle scuole medie".