Maltempo Palermo, il papà sopravvissuto alla furia del Milicia: “Mio figlio era il mio cuore”
E' riuscito a salvarsi per miracolo, perché era uscito a fare una commissione con la nipote Asia, di 13 anni, mentre il resto della sua famiglia, la moglie, il figlio piccolo, i genitori, i fratelli e alcuni amici, venivano travolti dalla furia dell'acqua del fiume Milicia, a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ingrossato dalla pioggia. E Luca Rughoo, tra i sopravvissuti della tragedia della villetta, nella quale hanno perso la vita 9 persone, non riesce a darsi pace. "Era bellissimo. Era il mio cuore. Non c'è più", ha imprecato davanti ai vigili dei fuoco fuori al luogo della strage, riferendosi al figlioletto Francesco di 3 anni, tra i più giovani ad aver perso la vita nella notte tra sabato 3 e domenica 4 novembre.
Ma Luca, che piange accanto una statua che raffigura San Giovanni posta all’inizio della stradella che porta alla villetta travolta dall’acqua, e che ha perso anche la moglie Monia Giordano e la madre Nunzia Flamia, non è l'unico ad essersi salvato. "Io, mio marito e mio figlio di 6 mesi siamo salvi per miracolo. Eravamo in quella casa fino alle 14″, ha raccontato Clara Alongi, moglie di Matteo Giordano, figlio di due delle vittime della tragedia a Casteldaccia, dove si trovavano per trascorrere con il resto della famiglia il ponte di Ognissanti. "Noi siamo andati via perché il nostro bimbo è neonato", ha sottolineato la donna alla stampa locale. Salvo anche Giuseppe Giordano, che ora piange la morte della moglie, Stefania, e dei due figli, Rachele, un anno, e Federico 15.
L'elenco completo delle vittime: strage della famiglia Giordano
Le vittime sono Rachele Giordano, un anno; Francesco Rugò, 3 anni; Federico Giordano, 15 e la madre Stefania Catanzaro, 32 anni e moglie di uno dei tre sopravvissuti (Giuseppe, che si trova in ospedale con una bambina, forse la figlia), il nonno Antonino Giordano, 65, e la moglie Matilde Comito, 57, il figlio Marco Giordano, 32 anni, e la sorella Monia Giordano, 40 e Nunzia Flamia, 65.
Cosa è successo a Casteldaccia la scorsa notte
La pioggia incessante delle ultime ore, che ha colpito la Sicilia con particolare forza dopo aver flagellato il resto d'Italia, dalla Liguria al Veneto al Lazio, ha provocato l'esondazione del fiume Milicia. La furia dell'acqua ha travolto una villetta situata al confine dei comuni di Altavilla Milicia e Casteldaccia, non distante dall'autostrada Palermo-Catania. L'edificio è stato letteralmente sommerso e l'acqua è rapidamente arrivata al soffitto, facendo annegare le nove persone che si trovavano all'inerno. Si tratta di due famiglie, in arrivo da Palermo, da Santa Flavia e Bagheria, che si erano riunite per festeggiare il Ponte di Ognissanti.
Il sindaco: "Mai avuto problemi con il fiume Milicia"
"Il Milicia è un piccolo fiume con una portata molto limitata d’acqua. Non ha mai rappresentato un pericolo e quella di ieri a Casteldaccia non è stata una giornata molto piovosa", è stato il commento di Giovanni Di Giacinto, sindaco di Casteldaccia. "E' una tragedia spaventosa. Sembra che sia arrivata una improvvisa piena che ha sorpreso le persone all’interno della villetta".
Il maltempo mette in ginocchi la Sicilia: la situazione
Non solo a Palermo è emergenza maltempo, ma in tutta la Sicilia le abbondanti piogge delle ultime ore stanno causando caos e distruzione. Sul versante sud occidentale è straripato il fiume Belice. Numerosi gli allagamenti delle zone attigue all’alveo. A Menfi alcune persone hanno dovuto ripararsi raggiungendo i tetti delle loro residenze situate all’altezza dell’alveo del fiume. Dopo una giornata di passione anche nell'Agrigentino, in tarda serata, è esondato il fiume Akragas a San Leone. Dieci le famiglie sgomberate ma il numero è destinato a salire nelle prossime ore.
A Vicari si registra la decima vittima del maltempo in Sicilia. Si tratta di Alessandro Scavone, 44 anni, consigliere comunale di Salemi e imprenditore agricolo, trovato morto dai vigili del fuoco. Un altro disperso, Salvatore D'Amato, 21 anni, è stato per fortuna trovato vivo. Scavone e D'Amato, di cui uno titolare del distributore di carburante del posto, erano andati a recuperare un terzo giovane che si trovava isolato presso lo stesso distributore e che si è salvato lanciandosi dal veicolo. Infine, sono ancora le ricerche a Corleone di un medico, Giuseppe Liotta, di 40 anni, che da Palermo si stava dirigendo nel paesino per prendere servizio. Sarà utilizzato anche un drone per cercarlo.