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Matera, il maltempo ha fatto 8 milioni di danni. Comune vuole lo stato di calamità

La Giunta ha approvato la delibera di richiesta del riconoscimento dello stato di emergenza e di calamità naturale dopo il violentissimo temporale che ha colpito la città capitale europea della Cultura 2019. tra l’11 e il 12 novembre scorsi, con i rioni Sassi inondati da fango e detriti.
A cura di Biagio Chiariello
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Il maltempo che ha colpito Matera tra l’11 e il 12 novembre scorsi ha provocato danni per circa 8 milioni di euro. Quella la prima stima “stilata dal dirigente del settore Lavori Pubblici” del Comune della città capitale europea della Cultura 2019. “La situazione in città è tornata alla normalità“, ha spiegato il sindaco Raffaello De Ruggieri, ma “l’ondata di maltempo ha creato delle difficoltà che difficilmente sono superabili con la dotazione finanziaria ordinaria del Comune di Matera”. Per questo motivo la Giunta comunale di Matera ha approvato la delibera di richiesta del riconoscimento dello stato di emergenza e di calamità naturale. Secondo il primo cittadino “è indispensabile che la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Presidenza della Regione Basilicata adottino gli atti di loro competenza per aiutare la città ad affrontare gli effetti del nubifragio”.

Il provvedimento “si è reso necessario – è scritto in un comunicato diffuso dall’ufficio stampa dell’amministrazione comunale – per richiedere interventi straordinari per superare le criticità e riparare i danni subiti dal patrimonio comunale pubblico e privato. Gli straordinari eventi atmosferici hanno danneggiato strutture pubbliche e private, infrastrutture a rete di pubblici servizi, impiantistica stradale, strade urbane e rurali”. Il sindaco Ruggieri ha inoltre ricordato che “la maggior parte dei problemi si è verificata al sistema di reticoli e cisterne ipogee che consentono il deflusso e la raccolta delle acque piovane e che merita attenzione e interventi urgenti di salvaguardia”.

“Io guardo con attenzione tutto, che sia l’Arno come la vicenda di Matera o l’Abruzzo, Gallipoli o la Sicilia. Venezia è un patrimonio dell’umanità, una bellezza unica al mondo, ma non dobbiamo dimenticare i morti della Sicilia piuttosto che la stroncatura di alberi della foresta Stradivari in Trentino dell’anno scorso”. Queste le parole del ministro dell’Ambiente Sergio Costa sull’emergenza maltempo, a margine di un appuntamento al Tar della Campania. “Non dimentichiamo il climate change – ha proseguito – Certe cose sono avvenute sempre, ma guardate la frequenza. Questo vuol dire che qualcosa sta cambiando“. “I mille miliardi dell’European Green Deal, per un nuovo modo di vedere l’ambiente e lo sviluppo, e i 56 miliardi dati da questo governo al Green New Deal (sono 3,8-3,9 miliardi all’anno), vogliono dire che dobbiamo crederci”, ha concluso Costa.

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