Gabriele, malato di artrite non ha soldi per la cannabis e se la coltiva: “Denunciato per spaccio”
"A me – racconta Gabriele Mezzadri – per essermi fatto di là 5 piantine che quando sono venuti a sequestrarmele non avevano neanche i fiori, mi hanno sequestrato tutto, compresi i 200 grammi di cannabis terapeutica e cannabis light che detenevo legalmente". Gabriele Mezzadri è malato di Artrite Psoriasica e di Diabete di Tipo 1 e fino a qualche tempo fa era costretto a prendere cortisone. Poi è arrivata la cannabis terapeutica, che l'ha aiutato a smettere con gli psicofarmaci. Il problema però è che Gabriele Mezzadri è disoccupato dall'inizio del Covid e la terapia di cannabis da 840 euro al mese non ce la fa a pagarla. Così ha cominciato a coltivarsela da solo, ma i Carabinieri lo denunciano per spaccio e gli sequestrano tutto.
"Neanche se avessi un lavoro riuscirei a mantenermi le cure della cannabis e le visite specialistiche collegate – spiega Gabriele – e inoltre io da sempre mi coltivo tutto ciò che mangio. Così come mi faccio i pomodori e l'insalata nell'orto, non mi sembra di fare niente di male a coltivarmi la mia cannabis. Senza contare che la cannabis terapeutica, che non mi viene passata dal sistema sanitario nazionale, mi permette di evitare gli antidolorifici e gli psicofarmaci, che invece mi vengono dati gratis dallo stato"
"Per la scelta di curarsi con un determinato tipo di medicina, magari facendo risparmiare anche lo Stato, uno deve passare i guai: denunce, sequestri, avvocati. Io sono soltanto un malato che si vuole curare con la cannabis ma che non ha i soldi da spendere per poterla comprare legalmente, quindi la mia unica scelta per evitare i farmaci pieni di sostanze chimiche che mi danno effetti collaterali pesanti, è prendermi un bel vaso e piantarci i miei semini".
La domanda retorica che si fa Gabriele è semplice: "Come mai se prendo benzodiazepine, codeina e psicofarmaci sono una persona normale e se mi fumo una canna per alleviare i dolori sono un tossico?"