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Malasanità in carcere, i parenti dei detenuti in sciopero della fame

Scioperi della fame in staffetta, presìdi, manifestazioni e ispezioni: si intensificano le iniziative per il diritto alla salute e contro la malasanità nelle carceri, una piaga che solo in Campania conta più di 300 casi.
A cura di Redazione
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Sciopero della fame in staffetta per il diritto alla salute nelle carceri: è quello che sta avvenendo, da qualche giorno, per iniziativa dell'associazione radicale "Per la Grande Napoli". Una brutta storia di diritti negati e malasanità che coinvolge tante e diverse realtà carcerarie in tutto il Paese e che ha mobilitato diverse associazioni e movimenti, dai Radicali alle associazioni che si occupano di detenuti e fanno volontariato in carcere. Venerdì si è tenuto un presidio davanti al carcere di Secondigliano, a Napoli, dove è detenuto tra gli altri Fabio Ferrara, un uomo di 35 anni che versa in condizioni di salute molto precarie, vive su una sedia a rotelle e andrebbe operato. Ma non riesce ad accedere alle cure delle quali ha bisogno, come Fanpage.it ha testimoniato più di un mese fa. Da allora, è stata presentata un'altra istanza per ottenere gli arresti domiciliari: niente. Né ci risulta che il giovane sia stato inserito in lista d'attesa per l'operazione. Lui stesso, il mese scorso, ha intrapreso uno sciopero della fame nella speranza di veder rispettati i suoi diritti. Per il giovane, infatti, anche essere lavato è un’impresa, poiché bisogna salire e scendere le scale, e perché non è in grado di uscire dalla cella autonomamente: deve essere continuamente trasportato in braccio poiché ci sono molte scale; anche per accedere ai colloqui e andare in bagno. Lo aiutano altri detenuti, racconta la moglie Anna Belladonna ai microfoni di Fanpage.it: se non fosse così, “non potrebbe fare nulla, ma resterebbe imprigionato in uno spazio che è quanto la metà di un tavolo da pranzo”. A stento 3 metri quadri.

Quello di Fabio Ferrara non è un caso isolato: sono stati contati almeno 300 casi in Campania. Per questo, quasi settanta parenti di detenuti hanno fatto uno sciopero della fame insieme a Luigi Mazzotta e Angela Micieli, militanti "storici" dell'associazione Per La Grande Napoli, in una staffetta simbolica il cui testimone viene "consegnato" lunedì 6 ottobre ad altrettanti manifestanti, che si ritrovano davanti al carcere di Poggioreale per chiedere, allo stesso modo, il diritto di cura dei detenuti, e iniziano un digiuno di protesta. Una mattinata che prevede anche una visita ispettiva nel carcere partenopeo, che Mazzotta effettua insieme al consigliere regionale Corrado Gabriele, alla quale segue una conferenza stampa. Dopo il 10 Ottobre, sul caso di Fabio Ferrara sarà presentata una interrogazione parlamentare dal senatore Luigi Compagna.

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