Malasanità: all’ospedale di Rho tumori ignorati e garze nell’addome
Si torna a parlare di sanità, dopo l'inchiesta barese che ha ha portato alla richiesta d'arresto per il senatore del Pd Tedesco. Il Commissariato di polizia di Rho Pero, infatti, sta indagando su alcuni casi di malasanità riguardanti il quinto reparto di Chirurgia generale dell'ospedale di Rho, ovviamente in provincia di Milano. I reati su cui si indaga sono quelli di omicidio colposo e lesioni gravissime, ma anche gli illeciti amministrativi non mancano. Al momento le accuse sono contro ignoti e né il primario Antonio Pallino né alcun medico dell'ospedale risultano essere indagati. Il fascicolo che ha in mano il pubblico ministero Maura Ripamonti trabocca di storie che lasciano a bocca aperta, storie che riguardano i pazienti dell'ospedale che la malasanità l'hanno vissuta sulla propria pelle.
Carmela ad esempio, una anziana signora di 76 anni, era stata ricoverata in quell'ospedale per un tumore al seno. Alla signora vennero asportati sì i linfonodi, ma si trattava di quelli sbagliati, quelli non maligni per intenderci. Poco tempo dopo, la signora ha dovuto subire una seconda operazione che per i medici era necessaria per rimuovere un'infezione, ma che per i parenti delle donna, invece, serviva a rimediare all'errore del primo intervento. Quella di Carmela, lo abbiamo detto, non è una storia isolata.
Il signor Franco era andato in ospedale per una normale colonscopia. Dopo l'esame, a seguito del quale i medici lo rassicurarono dicendogli di avergli tolto solo un polipetto, Franco iniziò a star poco bene e fu costretto, a distanza di un solo giorno dall'esame, a sottoporsi a un'operazione d'urgenza. I medici, in pratica, gli avevano perforato il colon. Da lì l'uomo ha dovuto sottoporsi a numerose operazioni: un vero e proprio calvario che ha messo in pericolo non solo la sua salute, ma anche il suo posto di lavoro.
C'è addirittura il caso di una donna senza tetto operata di appendicite e dimessa il giorno dopo al solo scopo di liberare un letto. La donna è stata costretta a vagare per la città in cerca d'aiuto e, non avendo alternative, s'è presentata in Comune con la ferita ancora sanguinante.
Ci sono poi altre storie che parlano di garze lasciate nell'addome di pazienti, di tumori non visti o ignorati, di asportazioni senza senso. E le morti sospette, per ora, sono almeno un paio. Anche se le accuse sono ancora contro ignoti, l'impressione è che sulla vicenda verrà fatta presto chiarezza.