Maestra sospesa per preghiere a scuola, sui social contro la comunità LGBT: “Promuove cose ignobili”
Sospesa per 20 giorni dall'insegnamento e stipendio dimezzato per aver fatto recitare preghiere ai suoi alunni durante l'orario scolastico. Marisa Francescangeli, 58 anni, ha già annunciato di voler fare ricorso contro la decisione che è arrivata prima di Pasqua. "Un segno di Gesù" lo ha definito l'insegnante che si sente vittima di un'ingiustizia. Nella scuola di San Vero Melis, Francescangeli insegna storia, geografia e musica.
La docente ha sottolineato di aver fatto recitare le preghiere ai bimbi di 8 anni "sapendo che tutti sono di religione cattolica" durante alcune ore di supplenza. A non gradire le preghiere in aula, le mamme di due alunni che si sono rivolte al preside della scuola elementare. La maestra, tornata dalle vacanze di Natale, è stata convocata dal dirigente scolastico che le ha chiesto di rivolgere le sue scuse ai genitori. "Così ho fatto" ha dichiarato l'insegnante, sospesa ugualmente per 20 giorni.
Sulla docente, però, ci sono segnalazioni che esulano dalle preghiere in classe. La maestra avrebbe infatti fatto realizzare ai bambini alcuni rosari con delle perline, dei "lavoretti di Natale" da portare a casa. La donna avrebbe inoltre "benedetto" i bambini con dell'olio di Medjugorje. La docente ha smentito il tutto, sostenendo di aver portato un regalo dai bambini e che i piccoli abbiano iniziato a metterselo tra loro come in un gioco.
La maestra ha smentito diverse accuse nei suoi confronti (come quella di aver sostenuto che terremoti ed eruzioni sono castighi di Dio per la malvagità degli uomini), ma sui social network sono numerosi i post pubblicati contro "l'ideologia gender" su Rai Uno. Durante la messa in onda del festival di Sanremo, Francescangeli pubblicava un lungo post contro la "propaganda sessuale", puntando il dito contro il cantante Rosa Chemical e chiedendo al "governo di intervenire".
Non solo, perché nei suoi post sui social la maestra se la prendeva anche con il cartone animato Peppa Pig. Sul suo account pubblicizzava una petizione per non "far andare in onda l'episodio LGBT". Nella descrizione della raccolta firme, si legge: "La lobby LGBT ha preso di mira i nostri figli e sta facendo di tutto per inculcargli la sua agenda ideologica. Dopo il magico mondo della Disney, i programmi per bambini su Netflix, le Barbie transgender, l'edizione Lego arcobaleno, ora la lobby LGBT ha messo le mani su uno dei programmi più amati dai bambini in età prescolare".
"Non si tratta di un caso – si legge ancora nella descrizione della raccolta firme – ma dell'ennesima scandalosa ingerenza ideologica promossa dai gruppi LGBT". Una presa di posizione, quella sulle ingerenze ideologiche, decisamente curiosa per un'insegnante che avrebbe quantomeno favorito le preghiere in classe. Un contesto (ancora) laico.