“Maestra! Non risponde più, si è bloccata”. Così la bimba in ipotermia a scuola è stata salvata
"Che hai? Che succede? Maestra, maestra! Non risponde più, si è bloccata mentre scriveva". Il primo ad accorgersi che Marta (nome di fantasia) – la bimba di quinta elementare andata in ipotermia a Palermo, alla scuola Emanuela Loi, nel quartiere Passo di Rigano – è stato il compagno di banco. La piccola ora è a casa e sta bene, ma dovrà sottoporsi ad altri accertamenti.
"La bambina è diventata improvvisamente pallida – ha spiegato a Palermo Today l'avvocato Giulio Catalano, al quale i genitori della giovanissima alunna si sono rivolti – e tremava. Batteva i denti e, con la penna ancora in mano, si è come paralizzata. Non rispondeva più".
La piccola in ipotermia a Palermo
Pallida, con le mani e i piedi freddi, stordita: così è arrivata in segreteria, la madre è stata contattata immediatamente. Nel contempo anche il 118, poi la corsa verso l'ospedale Cervello. "Lì hanno riscontrato una scarsa sensibilità di braccia e gambe, pallore, cefalea e un diffuso irrigidimento muscolare. Le è stata tenuta addosso una coperta termica in modo che il corpo potesse scaldarsi e la bambina riprendersi" racconta Catalano.
Pediatra prescrive accertamenti per la bimba
Marta già da lunedì dovrebbe tornare a scuola. Intanto però la pediatra ha prescritto ulteriori esami, per scongiurare ogni pericolo. "La bambina sta meglio – prosegue il legale – ma ha ancora questo stato di rigidità muscolare con dolori articolari. E' meglio dunque stia a casa"
Il medico pertanto ritiene necessario fare ulteriori accertamenti, che adesso non può fare: potrà soltanto non appena il corpo si sarà rilassato. Non solo un elettrocardiogramma, ma anche ulteriori esami che questa dottoressa ritiene indispensabili per valutare le sue condizioni di salute dopo quanto le è capitato", prosegue
Riscaldamenti spenti, problema vecchio
Adesso i genitori si riservano la facoltà di agire per vie legali. L’avvocato, così come spiegato a Fanpage.it dalla società che si occupa degli impianti di riscaldamento a Palermo, ha precisato che il problema all’impianto della scuola non è nuovo e risale almeno a marzo scorso.
"Il fatto è gravissimo – sottolinea ancora – non doveva assolutamente accadere. La stessa preside nella sua circolare ha parlato di responsabilità civili e penali. Chi non ha ottemperato alle intimazioni del prefetto? Chi non ha tutelato minori? In una città come Palermo, dove fino a dicembre c'è caldo, ci sarebbe stato tutto il tempo di risolvere il problema prima dell'arrivo dell'inverno e del freddo".