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Maestra assolta per i maltrattamenti torna a scuola ma con la porta aperta: “Io vittima di calunnie e menzogne”

“Non ho mai fatto male a nessuno e sono vittima di qualcuno che ha architettato contro di me un complotto” ha dichiarato la maestra torinese arrestata ma poi assolta in Tribunale dai giudici “per non aver commesso il fatto”. Per lei la preside ha pensato a una soluzione particolare: tenere la porta dell’aula aperta durante le lezioni dell’insegnante.
A cura di Antonio Palma
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Accusata di maltrattamenti a scuola e arrestata ma poi assolta in Tribunale dai giudici, la maestra Laura Prunotto tornerà in classe a pieno titolo sei anni dopo i fatti ma il suo ritorno dietro la cattedra ha già scatenato polemiche e spinto la preside a stabilire che dovrà tenere la porta aperta. Nella scuola elementare torinese dove insegna, infatti, diversi genitori dei nuovi alunni che saranno affidati alla maestra non hanno preso affatto bene la notizia del suo rientro, previsto per la prossima settimana, e hanno minacciato di ritirare i figli.

Molti genitori hanno chiesto spiegazioni allo stesso Istituto chiedendo di trovare soluzione alternative per il suo rientro e altri si sono rivolti direttamente all’Ufficio scolastico regionale ma la maestra rigetta ogni illazione dopo l'assoluzione nel dicembre scorso da parte del Tribunale di Torino “per non aver commesso il fatto”, al pari delle tre dirigenti chiamate in causa per non aver vigilato.

“Non ho mai fatto male a nessuno e sono vittima di qualcuno che ha architettato contro di me un complotto. Hanno distrutto qualcosa mettendosi contro di me. E hanno distrutto tanti bambini. Sono stata vittima di calunnie e menzogne” ha spiegato la diretta interessata dal suo canto ha accettato le nuove disposizioni della dirigente scolastica e affermato di essere serena, ribadendo di non aver mai fatto del male ai bambini.

A scuola "non siamo chiusi in gabbia. Sono la titolare di quella classe e la mia assegnazione è automatica. Non temo le nuove condizioni, poiché riflettono modalità di lavoro che ho sempre adottato. Lo facciamo a tutela dei ragazzini. Sono serena perché non ho mai fatto nulla di male" ha ribadito la donna. La sospensione dall’insegnamento per la maestra, scattata dopo l'arresto del 2019, del resto è definitivamente decaduta quando il Tribunale di Torino, nel dicembre ha assolto la donna, contrariamente le richieste dei pm che avevano richiesto la condanna a quattro anni.

“Anche se assolta in sede penale, gli episodi contestati hanno lasciato un segno indelebile nella comunità scolastica e nelle famiglie coinvolte, generando un clima di forte disagio” aveva però scritto un genitore, aggiungendo che il suo ritorno potrebbe “compromettere il sereno svolgimento delle attività didattiche”.

A gettare acqua sul fuoco ci ha pensato comunque a nuova dirigente scolastica che ha pensato a una soluzione particolare: tenere la porta dell’aula aperta durante le lezioni della maestra. “La preside ci ha dato delle garanzie. Lei potrà insegnare solo a determinate condizioni. Solo materie con poche ore. E con la porta aperta. Non potrà mai stare da sola con i bambini. Sarà sempre affiancata da un’altra docente” hanno spiegato infatti a La Stampa alcuni genitori.

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