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Madre e fratello la picchiano e le rubano la pensione di invalidità da anni, lei li fa arrestare

La vittima è una ragazza di 28 anni affetta da problemi psichici. Dopo anni di maltrattamenti e furti, ha trovato il coraggio di denunciare la madre e il fratello che ora sono stati arrestati con l’accusa di maltrattamenti, lesioni personali aggravate e rapina.
A cura di C. M.
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Maltrattata e derubata per anni dalla madre e dal fratello, che al posto di prendersene cura la vessavano continuamente e la privavano dell'unica entrata economica a sua disposizione, una bassa pensione di invalidità. La vicenda è accaduta a Belmonte Calabro, in provincia di Cosenza, e i due sospettati, madre e figlio di 51 e 33 anni, sono stati arrestati dai carabinieri con l'accusa di maltrattamenti, lesioni personali aggravate e rapina concretizzatesi nel contesto famigliare. Secondo quanto raccontato da un'iniziale ricostruzione dei fatti fornita dagli inquirenti, madre e fratello hano picchiato, maltrattato e derubato a più riprese la giovane invalida, affetta da problemi psichici. La vittima ha 28 anni ed è attualmente in cura presso il Centro di Igiene Mentale di Amantea.

La ragazza, dopo anni di vessazioni e dopo l'ennesimo furto, un mese fa ha trovato il coraggio di denunciare i congiunti, facendo scattare le indagini, condotte dai carabinieri e dirette dal sostituto procuratore di Paola Maria Francesca Cerchiara, con il coordinamento del Procuratore Pierpaolo Bruni. Facendo denuncia, la ragazza ha descritto le modalità dell'ennesima rapina subita poche ore prima, finalizzata a sottrarle gli 800 euro di pensione per l’invalidità. Le percosse subite avevano provocato alla giovane traumi multipli in diverse parti del corpo, giudicati guaribili in sette giorni.

Come detto, l'inchiesta è stata aperta grazie alla denuncia presentata della vittima a seguito dell'ennesima sottrazione di denaro e ha permesso sia "di riscontrare i fatti denunciati", sia "di cristallizzare le reiterate violenze nei suoi confronti da parte dei due familiari". Le violenze, di natura fisica e psichica, si sono protratte per anni e scattavano puntualmente ogni fine mese, quando la donna doveva riscuotere la propria pensione d'invalidità.

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