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Madre contro la figlia in un derby di Coppa, così mamma Francesca ha sconfitto sua figlia Sara

Un derby che passerà alla storia: divise da una rete, infatti, si sono trovate a giocare contro, Francesca Chiappin e Sara Marini, madre e figlia in forza alle due contendenti per la Coppa Italia di seconda divisione, la Don Bosco e il Giorgione Pallavolo.
A cura di Elia Cavarzan
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Una partita più unica che rara quella svoltasi il 14 maggio a Castelfranco Veneto nel trevigiano: madre contro figlia divise da una rete da pallavolo. Ovviamente, amore puro nella vita reale, ci tengono a sottolinearlo.  Entrambe centrali, Francesca di 48 anni e Sara di 16, le due hanno già giocato nelle scorse stagioni nella stessa categoria, ma si sono ritrovate ad affrontarsi solo quest'anno, per via della diversa formula di composizione dei gironi di Coppa Italia di 2ª divisione rispetto al campionato.

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Mamma Francesca all'inizio era emozionata, "poi è stata l'abitudine, non saprei, ma ho iniziato a giocare tranquillamente senza fare sconti. Non poteva evitare di farle mura in schiacciata solo perché era mia figlia. Si tratta di sportività". Anche la figlia Sara ammette, "è stato strano trovarsi sottorete con la propria mamma dall'altra parte. A volte ne parlavamo a casa ironicamente, non ci aspettavamo che sarebbe successo prima o poi".

Una stranezza che ha divertito il web e i media locali. Non capita ovviamente tutti i giorni che all'interno del campo da pallavolo, madre e figlia si trovino a sfidarsi per portare a casa la Coppa Italia di  2ª divisione. Tanto raro che durante la partita è successo qualcosa di particolare: l'arbitro ha fermato la gara per permettere ai presidenti delle due squadre di entrare in campo e omaggiare mamma e figlia con due mazzi di fiori.

A vincere il match è stato il Don Bosco, per 3 a 1, ma, a prescindere dal risultato, in palestra non sono mancati gli applausi per questo evento formidabile: Francesca, a 48 anni e con altri due figli, non ci pensa proprio a fermarsi. La sua passione per la pallavolo non conosce confini e grazie alla sua determinazione in campo ha reso possibile un evento raro più che mai. Esempio di come lo sport possa sempre e comunque far bene alla salute ed emozionare.

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