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Maddaloni: a scuola abusi da parte di educatori e insegnanti?

Nella fondazione “Villaggio dei ragazzi” a Maddaloni (CE) 4 educatori e una docente picchiavano, insultavano e molestavano sessualmente i loro alunni.
A cura di Alfonso Biondi
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Abusi su minori a Maddaloni

Voluta mortificazione delle vittime e violenza sessuale da parte degli insegnanti. E' quello che è successo più volte alla fondazione "Villaggio dei ragazzi", una struttura di assistenza e beneficenza il cui scopo è promuovere iniziative in favore dell'infanzia. La fondazione si trova a Maddaloni, in provincia di Caserta.

A ricostruire gli accadimenti è stata la Procura di Santa Maria Capua Vetere (CE). Gli indagati, 4 educatori e una docente ora sottoposti al regime di arresti domiciliari, sono Domenico Bellucci (56 anni), Vincenzo Crisci (30 anni), Francesco Edattico (53 anni), Gianluca Panico (33 anni) e Maria Iesu (37 anni).

Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, oltre a insultare pesantemente gli alunni, gli educatori li avrebbero anche picchiati più volte, spintonandoli o colpendoli, anche con pugni, alla testa, sulle spalle e sulla schiena. Francesco, colpito da uno schiaffo alla fronte, andò a sbattere contro un armadio metallico, ferendosi al cuoio capelluto; Jonathan racconta che un giorno la professoressa lo sbattè contro la parete e gli diede una ginocchiata in mezzo alle gambe; Benito, invece, parla dei racconti piccanti che la professoressa faceva in classe.

Il procuratore Corrado Lembo, a tal proposito, cita un episodio in particolare: nel novembre 2008 la professoressa aveva obbligato, anche usando la forza fisica, due alunni di 11 anni a stendersi supini a terra; quindi si era sedette prima su uno, poi sull'altro, all'altezza dei genitali, e iniziò a effettuare movimenti tipici di un rapporto sessuale.

E ancora Lorenzo, che è rimasto al villaggio dei ragazzi fino all'anno scolastico 2007-2008, racconta un episodio avvenuto subito dopo il Carnevale del 2008:

Se non erro, era subito dopo Carnevale dell'anno 2008, verso le 19.30, quando, dopo avermi dato degli spintoni sulle scale facendomi cadere, mi percosse selvaggiamente con le mani dandomi gli schiaffi in testa. Ricordo che furono tanti gli schiaffi che rimasi intontito e per farlo interrompere reagii. Ma, essendo la mia forza inferiore alla sua, mi afferrò per i capelli facendomi molto male e bloccandomi la testa. Mi aveva procurato graffi sul viso facendomi uscire anche il sangue dal naso, al punto tale che quando il professor Pietropaolo mi vide si spaventò molto. Il motivo per cui l'educatore mi picchiò era, a suo dire, perché io non volevo stare in fila.

A seguito dell'accaduto la madre di Lorenzo era intenzionata a sporgere denuncia, ma la garanzia dell'allontanamento dell'educatore, unita alle minacce che il direttore amministrativo dell'ente mosse nei suoi confronti, fecero desistere la donna. E' molto probabile, quindi, che i vertici della fondazione sapessero delle percosse e delle angherie degli educatori e che non se ne curassero.

I bambini, che sono stati sentiti da una psicologa, hanno parlato di "senso di soffocamento, ansia e sudorazione", "un'atmosfera pesante e dura"; hanno detto di "sentirsi morire"; hanno citato "episodi che mi ha fatto vergognare"; si sono lamentati di" mancanza di rispetto e di comprensione dei bisogni".

Una pagina vergognosa per la fondazione voluta da don Salvatore D'Angelo dopo la seconda guerra mondiale. L'accadimento rappresenta solo l'ultimo dei tanti episodi che vedono i minori vittime di abusi e vessazioni nelle scuole, basti pensare a quel preside che ha vietato la gita a un ragazzo down o al suo collega che ha punito un'alunna con uno spray urticante.

(FONTE: ANSA)

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