Alla vigilia del voto per le politiche sono tante le incognite circa la composizione del nuovo Parlamento. In discussione non vi è solo la possibilità che si formi una maggioranza qualificata in entrambi i rami del Parlamento, ma anche le strategie e i delicati equilibri della prossima legislatura. Ciò che invece appare scontato è l'ingresso a Palazzo Madama e a Montecitorio di una nutritissima pattuglia di eletti nelle fila del Movimento 5 Stelle (le proiezioni prima dello stop ai sondaggi elettorali parlavano di circa 100 rappresentanti). In tal senso è Stefano Cappellini, sulle pagine del Messaggero a sollevare un interessante interrogativo: dove siederanno i grillini in Aula? Una scelta di notevole "valore simbolico, oltre che scenografico, perché, c'è da giurarci, la presenza dei grillini si farà notare eccome".
Il punto è che il ritornello "né destra né sinistra" comporterebbe una collocazione al centro dell'emiciclo, anche se tradizionalmente le forze anti-sistema tendono ad essere relegate ad una delle due estremità dell'emiciclo. A maggior ragione in una galassia composita come quella a 5 Stelle, nella quale "c'è la proposta che vellica i delusi leghisti (la contrarietà al diritto di cittadinanza per i figli degli immigrati nati in Italia) e quella che appaga il centrosocialismo reale a caccia di spauracchi mercatisti, la strizzata d'occhio all'ultradestra sul signoraggio delle banche e la pacca sulle spalle agli ambientalisti". Un dilemma di poco conto, si dirà. Eppure i grandi cambiamenti, come quelli sbandierati ai quattro venti da Beppe Grillo in campagna elettorale, si nutrono anche di simboli e "momenti". Ed è chiaro che il messaggio, simbolico, scenografico, politico, ideale che potrebbe arrivare dalla collocazione fisica dei parlamentari a 5 stelle avrà grande valenza. Tecnicamente, a parere di chi scrive, la questione dovrebbe essere abbastanza semplice e dipendere solo dall'ingresso dei rappresentanti di Rivoluzione Civile in Parlamento (in quel caso i 5 stelle slitterebbero per forza di cose verso il centro, finendo fianco a fianco con i montiani), ma la questione riapre comunque la discussione sulla collocazione ideologica del Movimento (spesso liquidata con approssimazione enorme dagli stessi leader grillini). Certo è che, conclude lo stesso Cappellini: "Sappiamo già quale è la risposta dei grillini. Loro sono il nuovo e tutti coloro che li richiamano alle scelte di campo […] sono bollati come passatisti, nel migliore dei casi, o servi del sistema, nel peggiore".