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Ma cosa c’è nel mio piatto? Due italiani su tre terrorizzati dal cibo cattivo

Due italiani su 3 ritengono che la crisi economica abbia incentivato le truffe agroalimentari. E le pietanze realizzate con cibi di minor qualità.
A cura di Redazione
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Quasi 2 italiani su 3, ovvero il 65 per cento è preoccupato di quel che trova nel piatto al ristorante o sugli scaffali al supermarket. Ed è convinto che la crisi abbia fatto aumentare i rischi alimentari anche al ristorante per effetto della necessità di risparmiare con ricette modificate o l’uso di ingredienti di minor qualità. È quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixé in riferimento ai circa 350 quintali di alimenti irregolari sequestrati a seguito dell’attività dei carabinieri dei Nas su incarico del Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.

Nei primi nove mesi del 2014 sono stati effettuati sequestri per oltre 46 milioni di euro nelle strutture della ristorazione presenti a livello nazionale sulla base delle elaborazioni Coldiretti sull’attività dei carabinieri dei Nas. Coldiretti spiega che si tratta di una quantità pari a circa il 15 per cento in valore dell’insieme dei sequestri effettuati nell’ambito dell’intero sistema agroalimentare. Una attività importante perché dalla ristorazione dipende – sottolinea ancora Coldiretti – molta della credibilità dell’agroalimentare Made in Italy. Per questo di fronte al moltiplicarsi di questi casi di frode e contraffazione alimentare quasi due italiani su tre (57 per cento) ritengono che le sanzioni non siano sufficienti e che occorra arrivare – conclude la Coldiretti – alla sospensione dell’attività.

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