Luxottica, dipendenti rubavano e rivendevano occhiali: furti per un milione di euro
Occhiali pregiati, sia da sole che da vista, che venivano sottratti dal normale ciclo produttivo della Luxottica di Lauriano (Torino) per essere rivenduti a ottici compiacenti, in Italia come all’estero. Da quanto è emerso, erano dei dipendenti quelli che rubavano gli occhiali e poi li rivendevano per un giro d’affari stimato da un milione di euro ai danni dell’azienda. I carabinieri di Chivasso (Torino) hanno eseguito sei provvedimenti restrittivi a Torino, Novara, Milano e Venezia nei confronti di altrettanti indagati – quattro italiani e due romeni – accusati di associazione per delinquere, furto aggravato, riciclaggio e ricettazione. L’ordinanza è stata firmata dal gip del Tribunale di Ivrea, Alessandro Scialabba.
Rubavano fino a 120 occhiali a settimana – La banda, secondo quanto accertato nel corso delle indagini, era capace di sottrarre fino a 120 paia di occhiali da sole o montature da vista (soprattutto Ray-Ban e Persol, facili da piazzare sul mercato) alla settimana. I primi casi risalgono al maggio del 2014, quando i responsabili dello stabilimento Luxottica di Lauriano hanno notato e denunciato la fuoriuscita illegale di occhiali griffati dalla fabbrica. Le indagini si sono concentrate subito su alcuni dipendenti ed ex dipendenti dell’azienda ed è stato così possibile individuare il sodalizio responsabile dei furti seriali di occhiali.
I ladri classificavano gli occhiali come scarti di produzione – La banda di ladri classificava gli occhiali come scarti di produzione. Quindi, in un secondo momento, li portava via. Analoghi furti sono stati riscontrati in un magazzino-deposito a Peschiera Borromeo (Milano) riconducibile a una ditta di trasporti operante per conto di Luxottica. “Queste prime sei misure cautelari – hanno spiegato infatti gli investigatori – sono state emesse nei confronti del gruppo che commetteva furti di materiale all’interno dello stabilimento Luxottica di Lauriano e all’interno di un magazzino-deposito di Peschiera Borromeo, riconducibile a una ditta di trasporti che opera per contro dell’azienda”.