Luttazzi vince contro La7: per il tribunale Decameron fu chiuso in modo illegittimo
"Caso Decameron: La7 ha perso la causa contro di me". Con questo tweet Daniele Luttazzi ha fatto sapere ai suoi 12mila follower e a tutto il web di aver vinto la causa contro La7, l'emittente televisiva che nel 2007 chiuse il suo programma "Decameron". Una bella soddisfazione per il comico che, per l'occasione, è tornato a farsi vivo sul web, aprendo un blog sul quale ha fornito maggiori dettagli sulla sentenza.
La7 dovrà sborsare più di un milione di euro- Luttazzi descrive sul nuovo blog i punti principali della sentenza: "La7 chiuse Decameron in modo arbitrario e illegittimo; la battuta su Giuliano Ferrara non fu insulto, ma satira; la battuta su Giuliano Ferrara non fu plagio". Il giudice ha quindi condannato La7 "a un pagamento che, fra penali e mancati versamenti, ammonta a 1 milione e 200 mila euro lordi, più interessi e spese legali". "Il Tribunale di Roma- ha concluso Luttazzi- ha tutelato il diritto di fare satira sancito dalla Costituzione".
Il caso- L'emittente chiuse Decameron il 7 dicembre del 2007, ufficialmente a causa di questa battuta fatta dal comico: "Dopo 4 anni di guerra in Iraq, 3.900 soldati americani morti, 85.000 civili iracheni ammazzati e tutti gli italiani morti sul campo anche per colpa di Berlusconi, Berlusconi ha avuto il coraggio di dire che lui in fondo era contrario alla guerra in Iraq. Come si fa a sopportare una cosa del genere? Io ho un mio sistema, penso a Giuliano Ferrara immerso in una vasca da bagno con Berlusconi e Dell'Utri che gli pisciano addosso, Previti che gli caga in bocca e la Santanchè in completo sadomaso che li frusta tutti. Va già meglio, no?". L'emittente si lamentò dell'uso "non responsabile" della libertà creativa garantita nel contratto di Luttazzi e, per questo motivo, decise di chiudere bottega. Luttazzi, però, ha sempre sospettato che la battuta su Ferrara fosse solamente un pretesto per chiudere il programma: il vero motivo della sospensione, a suo dire, potrebbe essere stato un monologo sulla religione che il comico aveva programmato per la sesta puntata, mai andata in onda.