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Luigi Mangione incriminato per l’omicidio del Ceo Brian Thompson: rischia l’ergastolo

Il 26enne Luigi Mangione ufficialmente incriminato a New York per l’omicidio del CEO di United Healthcare Brian Thompson. Contestato anche l’omicidio di primo grado. Giovedì l’udienza per decidere sulla sua estradizione dalla Pennsylvania dove è stato arrestato ed è in carcere.
A cura di Antonio Palma
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Luigi Mangione
Luigi Mangione

Luigi Mangione è stato ufficialmente incriminato per l'omicidio del CEO di United Healthcare Brian Thompson avvenuto a New York il 4 dicembre scorso. Lo riferiscono fonti giudiziarie alla Cnn anticipando un annuncio della procura di Manhattan. Le accuse che gli rivolge la procura della Grande Mela includono omicidio di primo e secondo grado.

Secondo i documenti del tribunale appena resi pubblici, infatti, il 26enne del Maryland deve rispondere di un capo di imputazione per omicidio di primo grado e di due capi di imputazione per omicidio di secondo grado in relazione all'agguato costato la vita al top manager 50enne che guidava l'importante azienda assicuratrice americana.

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Se condannato per omicidio di secondo grado a New York, Mangione rischia una pena detentiva da 15 anni all'ergastolo, mentre un'accusa di omicidio di primo grado prevede una pena da 20 anni all'ergastolo. L'accusa più grave di omicidio di primo grado è scattata perché gli investigatori ritengono che Mangione era spinto dalla rabbia contro l'industria delle assicurazioni sanitarie che accusava di avidità.

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Mangione, catturato pochi giorni dopo l'omicidio dalla polizia della città di Altoona, in Pennsylvania, sarà inoltre chiamato a difendersi dai reati di possesso illegale di armi e falsificazione di documenti. Come confermato nell'atto di accusa, Luigi Mangione infatti aveva usato una pistola fantasma per uccidere il CeoBrian Thompson, cioè un'arma non registrata e costruita a pezzi. Inoltre aveva usato un documento falso per registrarsi in un struttura ricettiva di New York pochi giorni prima del delitto. Lo stesso documento che poi aveva mostrato ai poliziotti dopo che una persona lo aveva riconosciuto in un McDonald’s in Pennsylvania.

Proprio in Pennsylvania il 26enne comparirà giovedì davanti a un tribunale per l'udienza sull'estradizione a New York. Secondo quanto comunicato dal suo avvocato alla Cnn, non si opporrà al suo trasferimento ma chiederà una cauzione in attesa del processo.

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