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Luigi, il vigile massacrato torna a casa: non ricorda nulla e piange tutto il giorno

Ha le allucinazioni, non ricorda nulla di quel 2 settembre, è depresso e piange tutto il giorno: l’ispettore della Polizia Municipale di Catania, Luigi Licari, è tornato a casa circondato dai suoi affetti.
A cura di Fabio Giuffrida
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luigi licari

Luigi Licari, il vigile urbano ridotto in fin di vita a Catania (che vi mostriamo nella foto d'apertura, ndr), è tornato a casa, circondato dall'affetto della moglie e dei figli. Come ricorderete, poco più di tre mesi fa, un branco di ragazzi organizzò una spedizione punitiva contro l'ispettore poiché aveva vietato l'accesso ad uno scooter in una zona chiusa al traffico nei weekend: dopo pochi giorni l'arresto di Orazio Di Grazia, ritenuto l'autore materiale del pestaggio. Intanto Luigi – che sta affrontando un vero e proprio calvario – ha lasciato il centro di riabilitazione di Cefalù e, tornato nella sua casa di Catania, non ricorda nulla di ciò che è successo. Piange tutto il giorno e, ci fanno sapere, ha pianto copiosamente quando i suoi familiari gli hanno spiegato per la prima volta perché si trovasse in quelle condizioni. Cosa era successo. Luigi non credeva ai suoi occhi, stentava a credere che a ridurlo così fossero stati dei ragazzi, che fosse stato aggredito brutalmente. Perché lui di quel maledetto 2 settembre non ricorda niente. Il vuoto. "Sono vivo per miracolo" ha detto, leggendo leggendo alcuni articoli e visionando alcuni video che lo riguardano.

L'ispettore ha bisogno di assistenza continua, di qualcuno che lo sorregga per stare in piedi, di chi lo aiuta ad alzarsi dalla sedia. In ospedale non riusciva nemmeno a spezzare in due un panino: lui che, campione di pesi, aveva una forza invidiabile. Luigi parla ma ha le allucinazioni, è convinto di dover andare a lavoro; recentemente – ci raccontano – ha voluto chiamare il comando dei Vigili urbani di Catania per conoscere i suoi turni di lavoro a Natale e Capodanno. Ha uno sguardo sperduto e a volte i suoi discorsi risultano essere "sballati". Capita spesso che cada a terra, una volta ha rischiato di farsi male buttandosi giù dal letto d'ospedale dove era ricoverato. "Ma come mi sono ridotto.." ripete più volte, consapevole del suo stato di salute. Ha una forte depressione: proprio per questo motivo i medici hanno ritenuto utile il trasferimento in casa dove è "coccolato" da Mimma, Cosimo, Rosalia, Carlo, Matteo e Carla.

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C'è, poi, la questione economica: lo stipendio del vigile (circa 750 euro, sottraendo cessione del quinto, finanziamenti e mancato compenso accessorio) non basta per affrontare tutte le cure mediche necessarie e per costituirsi parte civile ad un eventuale processo contro il suo aggressore, attualmente in carcere. E non è finita qui: le indagini non sono ancora chiuse, anche Luigi Licari è stato sentito poche settimane fa dalla Procura. Adesso resta da capire se Orazio Di Grazia abbia fatto tutto da solo o se qualcuno lo abbia aiutato. Lui si è sempre difeso sostenendo di avergli dato una "manata" e di non essersi reso conto della gravità del suo gesto.

Domani, a Mascalucia, si terrà un triangolare di beneficenza a favore dell'ispettore Luigi Licari che, come sottolinea il vice sindaco Fabio Cantarella, "necessita di cure costose". Per aiutare la famiglia Licari vi ricordiamo che è possibile fare una donazione a: ING BANK N.V. – IBAN: IT31 X 03475 01605 CC0011599113 intestato a Carlo Licari – causale "9175909 Un aiuto per Luigi".

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