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Lucca, morto dopo 10 giorni di coma il 75enne colpito da un pugno per aver guardato una ragazza

Luigi Pulcini, 75 anni, era stato picchiato in strada ad Altopascio per uno sguardo a una ragazza. L’aggressore non è stato ancora rintracciato.
A cura di Davide Falcioni
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È morto ieri in ospedale l'uomo colpito con un pugno ad Altopascio (Lucca) il 6 agosto da un ragazzo che, secondo una ricostruzione, lo accusava di aver dato un'occhiata di troppo a una ragazza. La vittima è Luigi Pulcini, 75 anni, picchiato in strada. Era stato ricoverato in gravissime condizioni dopo esser crollato a terra ed aver perso conoscenza; ieri mattina, dopo una lunga agonia, è stata riscontrata la cosiddetta morte cerebrale. Come stabilisce la legge, è stato necessario attendere diverse ore e nel pomeriggio sono stati staccati i macchinari. I medici del Cisanello erano stati chiari, le speranze davvero al lumicino.

L'aggressore non è stato ancora rintracciato ed è accusato di omicidio volontario. Pulcini stava facendo colazione a un tavolo esterno di un bar quando è stato assalito da un giovane sceso da una Fiat 500. Tutto ciò, secondo le forze dell’ordine, sarebbe avvenuto per uno sguardo verso la ragazza che viaggiava con lui. Un pugno molto potente in piena faccia, con il pensionato che, stramazzando a terra, aveva urtato violentemente la testa al suolo. Sin da subito le condizioni dell’anziano erano state giudicate disperate. Trasportato conl'eliambulanza all’ospedale Cisanello di Pisa, è stato sottoposto subito a una delicatissima operazione chirurgica per tentare di arginare l’emorragia cerebrale e il trauma cranico facciale. Purtroppo, però, i tentativi di salvare la vita all'anziano si sono rivelati vani.

Dopo l’esame esterno del cadavere e il nulla osta del magistrato, verranno celebrati a Spianate – dove viveva – i funerali di Pulcini. Come riporta La Nazione dopo quanto accaduto, alla caserma dei carabinieri di Altopascio si era presentato un trentenne che si era auto-accusato dell'aggressione. I riscontri investigativi tuttavia hanno accertato che c’erano troppe discrepanze con quanto dichiarato dal reo confesso, rispetto a quanto, ad esempio, si era notato dalle immagini delle telecamere.

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