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Lucca, minacce al prof dopo un brutto voto: gli studenti bulli dovranno assistere gli anziani

Novità per gli studenti della scuola superiore Carrara di Lucca che avevano minacciato e bullizzato, con tanto di filmati ripresi dai loro compagni di classe, il loro docente di storia e italiano: sospeso il processo, è stata disposta la messa alla prova per cinque dei sei ragazzi i quali, se vorranno vedere estinto il reato, dovranno impegnarsi nei prossimi 7 mesi in lavori socialmente utili: “Abbiamo sbagliato”.
A cura di Ida Artiaco
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È passato quasi un anno da quando le immagini riprese in una scuola superiore di Lucca e finite sui social network avevano fatto il giro del web: nei filmati si vedeva chiaramente un professore minacciato e bullizzato da alcuni dei suoi studenti dopo aver preso un brutto voto. "Mi metta sei, qui comando io", è una delle frasi che più hanno creato clamore nel caso. Dopo la sospensione del processo, nel quale sono imputati proprio per i reati di violenza privata e minacce gravi nei confronti del docente 64enne di italiano e storia, è stato dato il via libera nel corso dell'udienza preliminare svoltasi ieri, martedì 26 marzo, nel tribunale dei minori di Firenze alla "messa alla prova" per cinque dei sei studenti dell’istituto superiore Carrara protagonisti della vicenda. Il sesto compagno, che al momento vive all'estero con la famiglia, dovrà invece essere valutato a parte, perché non può essere seguito dai servizi sociali italiani.

Tutto rinviato, dunque, al 14 novembre prossimo per valutare l'esito della "messa alla prova" prevista dal codice penale e che dovrà essere appunto completata entro i prossimi sette mesi, quando gli alunni dovranno impegnarsi in lavori socialmente utili. A quel punto, se la prova sarà stata superata, il reato verrà dichiarato estinto. Nel corso dell'udienza i sei ragazzi sono stati ascoltati dal giudice, alla presenza di due psicologi e dei loro genitori, mostrando un atteggiamento completamente diverso da quello ripreso un anno fa con i cellulari dai loro compagni. Ma cosa dovranno fare, nello specifico? "Adesso – ha spiegato uno degli avvocati difensori – sarà messo a punto per ciascun ragazzo un piano personalizzato che prevede un percorso psicologico con vari incontri periodici e alcuni servizi sociali da effettuare per circa sei mesi nel settore del volontariato. Andranno a prestare servizio in associazioni come la Misericordia, i centri anziani o strutture di enti locali, secondo quanto stabilirà l’ufficio del tribunale dei minori".

Dal canto loro, gli studenti hanno dimostrato di voler collaborare e di intraprendere con serietà questo processo di recupero. "Abbiamo sbagliato – avrebbero detto in aula, come riporta La Nazione -. Abbiamo capito di aver commesso delle grosse stupidaggini, siamo pentiti e ci scusiamo per quello che abbiamo fatto, perché non volevamo umiliare così il nostro professore. E ora siamo pronti a proseguire nel percorso di recupero". Tutti gli studenti coinvolti nella vicenda hanno ripreso a studiare in altri istituti, anche perché 3 di loro, dopo le minacce al professore, erano stati espulsi dall'Itc Carrara, mentre uno di loro ha cominciato un iter di inserimento nel mondo del lavoro.

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