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Lucca, cane veglia per ore il padrone morto e non fa avvicinare nessuno: “Vivevano in simbiosi”

È accaduto a Barga, nella provincia di Lucca. I soccorritori hanno dovuto richiedere lʼintervento di un canile perché il cane, agitato e stremato, non consentiva a nessuno di avvicinarsi al corpo del suo anziano padrone ormai senza vita: “È triste perché viveva in una sorta di simbiosi con il suo proprietario”.
A cura di Susanna Picone
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Un uomo che muore e il suo fedele amico a quattro zampe che gli resta accanto per ore, sofferente. È il tragico quadro che si è presentato mercoledì a un parente di un anziano trovato morto nella sua abitazione di Barga, nella provincia di Lucca. L’uomo, ultraottantenne, era probabilmente morto diverse ore prima per cause naturali e Nerone, il suo cane, è rimasto accanto al corpo e lo ha vegliato per ore prima dell’arrivo dei soccorritori. È il quotidiano “La Nazione” a riportare la storia del profondo legame che c’era tra l’animale e il suo padrone e a descrivere il comportamento del cane all’arrivo dei soccorritori. Lo staff medico, intervenuto nella casa dell’anziano con i carabinieri, ha potuto solo constatare il decesso dell'uomo ed è stato però necessario richiedere l'intervento di un canile del posto, “Le Selvette”, perché il cane non consentiva a nessuno di avvicinarsi al corpo. Nerone era agitato e stremato, probabilmente anche per la fatica del continuo abbaiare per “segnalare” quanto accaduto al suo amico.

L'operatrice del canile: "Mi si è stretto il cuore a vederlo in quelle condizioni" – Vanessa Paterni, operatrice del canile di Diecimo, ha calmato Nerone e lo ha portato via: “Conoscevo già il cane – ha raccontato al quotidiano – perché era già stato nella nostra struttura in seguito a un ricovero ospedaliero del suo amico umano. Sapendo della sua indole particolarmente tranquilla mi si è stretto il cuore a vederlo in quelle condizioni, strenuamente posizionato a difesa dell’uomo senza vita, a sua volta quasi senza forze, chiuso in casa da chissà quanto tempo”. Ha quindi spiegato che dopo la morte del padrone il cane è stato portato nel loro canile e che non è costretto in gabbia per la sua mansuetudine. “Tra l’altro è un bellissimo cane ancora giovane – ha aggiunto ancora -, nero e dal pelo curato. Ora sta abbastanza bene anche se è visibilmente triste perché viveva in una sorta di simbiosi con il suo proprietario. Il nostro auspicio è che, una volta espletate le questioni inerenti la scomparsa di un congiunto, possa essere raggiunto da un parente del defunto e lasciare il canile in sua compagnia, anche per una sorta di rispetto nei confronti di questo grande amore reciproco”.

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