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Luca muore nell’auto parcheggiata ma nessuno se ne accorge, trovato cadavere 24 ore dopo

“Non ci aveva mai detto nulla dei sui drammi, e non aveva chiesto aiuto” ha raccontato il padre di Luca Rudatis dopo aver scoperto che l’auto era diventa da poco la sua casa.
A cura di Antonio Palma
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Quando alcuni passanti si sono accorti di lui, esanime nell'auto parcheggiata, hanno capito subito che gli era capitato qualcosa di brutto e hanno allertato i soccorsi, ma all'arrivo del 118 era ormai troppo tardi perché la morte di Luca Rudatis in realtà risaliva a circa 24 ore prima e i sanitari ne hanno solo potuto accertare il decesso. È la triste vicenda di un 37enne bellunese morto nella sua auto ferma in un parcheggio nel comune di Pedavena e rivenuto cadavere solo il giorno dopo.

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Il terribile rinvenimento nel pomeriggio di domenica quando alcuni passanti hanno scorto dalla vettura il suo corpo disteso sul posto di guida e hanno lanciato l'allarme. I carabinieri della radiomobile di Feltre, accorsi subito dopo la richiesta del 118, lo hanno identificato in poco tempo come Luca Rudatis, un uomo residente formalmente a Borgo Valbelluna che avrebbe compiuto 38 anni il prossimo 9 ottobre. A stroncarlo probabilmente un malore improvviso che lo ha colpito mentre era da solo in quella utilitaria che era diventa da poco la sua casa.

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In base a un primo esame eterno da parte del medico legale, sul corpo dell’uomo infatti non ci sarebbero segni evidenti di violenza anche se la salma del trentasettenne è stata trasferita all’obitorio di Feltre  a disposizione dell’Autorità giudiziaria che potrebbe anche disporre l’autopsia per chiarire le esatte cause di morte e l'orario preciso del decesso.

La notizia ha sconvolto la comunità dell’Agordino dove tanti conoscono la famiglia dell'uomo. Luca infatti è il figlio di Giuseppe Rudatis, conosciuto come il "Barone delle Dolomiti", distrutto dal dolore dopo aver appreso la notizia. "Ci hanno solo detto che è stato un malore ma non sappiamo altro. Io e la mia ex moglie non eravamo al corrente che ultimamente viveva in auto, a noi diceva che andava regolarmente al lavoro, che aveva preso in affitto un appartamento e viveva con una sua nuova amica" ha raccontato l'uomo in una lettera pubblica all'emittente agordina Radio Più, spiegando: "Non ci aveva mai detto nulla dei sui drammi, e non aveva chiesto aiuto. L’avessimo saputo mai l’avremmo lasciato lì da solo. Andavo a prenderlo e me lo portavo a casa o da sua madre". Oltre a effetti personali, i carabinieri hanno trovato nella vettura ingenti quantità bottiglie di birra e vino. Secondo i sanitari il decesso potrebbe essere compatibile anche con una grave intossicazione alcolica.

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