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Luca Delfino si pente: “Voglio curarmi”, la mamma di Antonella Muntari: “Non lo perdono, non è cambiato”

Il 46enne genovese si dice pentito e chiede perdono alla mamma di Antonella Multari, uccisa a Sanremo nel 2007. Per quell’omicidio Luca Delfino è stato condannato a 16 anni e mezzo, ma presto dovrebbe uscire dal carcere. La donna: “Non credo sia cambiato, per colpa sua io da 17 anni sono una morta che cammina”.
A cura di Biagio Chiariello
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Si dice dispiaciuto e pentito per aver ucciso l'ex fidanzata Antonella Multari, pronto a curarsi e a costruirsi una nuova vita una volta fuori dal carcere. Luca Delfino si rivolge principalmente alla madre della vittima: "Chiedo perdono".

Il genovese condannato a 16 anni e mezzo di reclusione per l'omicidio a Sanremo nel 2007, con oltre 40 coltellate, di Antonella Multari, con la quale aveva avuto una relazione, potrebbe tornare libero già entro la prossima estate. Noto alle cronache come “il killer delle fidanzate”, visto che fu indagato (e poi assolto) anche per la morte di Luciana Biggi, uccisa in un vicolo di Genova nel 2006, l’uomo ha potuto beneficiare di uno sconto di pena dovuto al rito abbreviato.

Attualmente si trova nel carcere di La Spezia, dove ieri è intervenuto in video conferenza e ha parlato per circa mezz'ora nel corso dell'udienza al Tribunale di sorveglianza di Massa,cChiamato a decidere per competenza territoriale se il 46enne sia ancora socialmente pericoloso e quindi debba essere ricoverato in una Rems (Residenza per l'Esecuzione della Misura di Sicurezza).

Il tribunale di Vercelli nei giorni scorsi ha prolungato a un altro anno la futura permanenza di Delfino dietro le sbarre, giudicando il suo pentimento "solo superficiale". Secondo i giudici del tribunale piemontese, Delfino in carcere non ha seguito una terapia farmacologica e psicologica. E il ricovero nella Rems potrà garantire che venga seguito adeguatamente con farmaci e personale medico.

Rosa Tripodi
Rosa Tripodi

Intanto l'ex barista genovese ha chiesto ancora una volta perdono alla mamma di Antonella Multari per l'omicidio della figlia, che aveva 32 anni quando fu ammazzata. La donna però non se la sente di perdonarlo: "Non ci sono né scuse, né perdono. Se c'è Dio, può perdonarlo lui, ma non io. Io non ce la faccio", dice Rosa Tripodi. E ancora: "Io da 17 anni sono una morta che cammina, non ho voglia di vivere e penso sempre la stessa cosa".

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