Luca Delfino lascia il carcere, trasferito nella Rems: “È socialmente pericoloso”. Paura dei residenti
Luca Delfino uscirà dal carcere tra due settimane esatte, il 28 luglio. Ora è ufficiale. Il ‘killer delle fidanzate' sarà trasferito alla Rems di Genova Prà Villa Caterina dal carcere di La Spezia dopo 16 anni e otto mesi di detenzione.
La decisione ufficiale è arrivata dopo la comunicazione del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Accolta quindi la proposta della residenza a Prà, destinazione favorita dall’ex barman anche in virtù della maggiore vicinanza a casa e alla famiglia. Lì Delfino dovrà passare almeno sei anni e mezzo visto che per il tribunale di sorveglianza è ancora socialmente pericoloso.
Tante però le preoccupazioni dei residenti del quartiere: le Rems, infatti, non sono strutture carcerarie, anche se la direzione ha cercato di rassicurare comunicando di aver rafforzato ulteriormente la vigilanza, persino con l’ausilio di un esperto in arti marziali.
I cittadini preoccupati hanno quindi raccolto firme contro il suo possibile trasferimento, ma il legale di Delfino Riccardo Lamonaca ha spiegato che il suo assistito “non ha intenzione di scappare e non è l’uomo ragno.” L’avvocato assicura anche che "é stato un detenuto esemplare".
Le preoccupazioni dei dirigenti del Villa Caterina sono legate soprattutto all’adattamento dell'ex detenuto nella nuova struttura dove vigono regole diverse da quelle del carcere, tra cui la convivenza forzata per molte ore al giorno con gli altri pazienti. Ore durante le quali sarà fondamentale evitare possibili conflitti.
Ho parlato con lui una settimana fa. L’unica sua richiesta era di poter stare in una stanza da solo, ma non sarà facile accontentarlo visto che nella Rems non sono previste sistemazioni singole. Conoscendolo temo che non sia ancora pronto a socializzare con gli altri ospiti" ha detto Lamonaca
In stanza Delfino potrà avere tv, radio, dispositivi per ascoltare musica e una console per i videogiochi ma non saranno consentiti smartphone e altri dispositivi che permettono un contatto con l’esterno.
Il legale ha aggiunto anche: “È ansioso però di uscire dal carcere e intraprendere questo nuovo percorso che per lui sarà anche un percorso di cura“.