Luca Cordero di Montezemolo, da oggi ex presidente della Ferrari, esodato da quel licenziatore seriale che risponde al nome di Sergio Marchionne (si licenzierebbe pure da solo, se non fosse per il dispiacere di doversi pagare una liquidazione miliardaria) ha 67 anni. Le biografie ufficiali dicono che ha iniziato a lavorare negli anni Settanta, dunque circa quarant'anni fa. Da allora, Ferrari esclusa, Montezemolo è stato: presidente della Fiat (dal 2004 al 2010), della Fiera Internazionale di Bologna; presidente di Telethon; vicepresidente di Unicredit; presidente degli Industriali della Provincia di Modena prima e di Confindustria poi. Presidente della ex Presidente della Fieg, la Federazione Italiana Editori Giornali e amministratore delegato della Rizzoli Corriere della Sera divisione Video. È stato presidente della Ntv (i treni ad alta velocità Italo); dell'Università Luiss (dal 2003 al 2010), presidente del Comitato Organizzativo dei Mondiali 90, presidente della Maserati (dal 1997 al 2005). Cordero di Montezemolo è stato amministratore delegato di: Cinzano, Campari, Tod's, Indesit, Poltrona Frau, di Tf1 (la tv francese) e di altri due gruppi transalpini, PPR SA e Pinault/Printemps Redoute. Amministratore di Unicredit Banca d'impresa, di Itedi, e del giornale torinese La Stampa. Montezemolo farà fagotto con 27 milioni d'euro di buona uscita. «Sono contento anche di avere meno stress» ha detto il poltroniere d'azienda dopo aver fatto fagotto. Ma non si rilassi troppo, la sua pensione è ancora lontana, nonostante i quasi settant'anni. Il re dei CdA è "desiderato" in Alitalia. Non dai lavoratori (che guardano a quanto accaduto col treno Italo Ntv e tremano) ma dagli stessi potentati che ha conosciuto in questo mezzo secolo al timone di aziende, banche, fondazioni.