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“Lost in Stagnation”: la denuncia del Financial Times su L’Aquila (simbolo dell’Italia)

Il quotidiano finanziario dedica una pagina al nostro Paese, in particolare centrando l’attenzione su L’Aquila, “diventata un monumento alla paralisi economica e politica in Italia”.
A cura di Davide Falcioni
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Il Finantial Times dedica un'intera pagina all'Italia. E non lo fa per lodare il nostro Paese, bensì per denunciare il blocco dei lavori di ricostruzione post terremoto a L'Aquila. Il titolo dell'articolo non lascia spazio a interpretazioni: Lost in Stagnation.

Il quotidiano finanziario scrive di "una città distrutta e abbandonata che incarna la disperazione di una nazione paralizzata dalla politica e dal torpore economico" e che è simbolo di una "crisi di leadership politica ed economica di cui la classe politica ne è l'espressione". "Nonostante lo sfogo di dolore e di promesse, le strette di mano da parte dei leader nazionali, L'Aquila è diventata un monumento alla paralisi economica e politica in Italia. Piccole aziende edili hanno vinto gare per la ricostruzione, hanno iniziato i lavori e poi sono fallite quando lo Stato non è riuscito a pagarle – uno schema che si ripete in tutto il paese, con la Pubblica amministrazione deve € 100 miliardi di arretrati al settore privato".

"Ma, come nel resto d'Italia – si legge sul FT – L'Aquila è ricca di soffocanti imposizioni burocratiche. Gian Antonio Stella, un giornalista noto per esporre lo spreco e la corruzione dell' elite conosciuta come la ‘casta', ha contato 1.109 leggi, direttive e ordinanze che si sono occupate della rinascita della città". Ma non si parla solo del capoluogo abruzzese: negli ultimi dieci anni, "una serie di statistiche attestano lo scivolone dell'Italia. Nel campo dell'istruzione, l'Italia è scivolata giù nelle classifiche, solo la Grecia spende meno. Ai detenuti va anche peggio che agli studenti, con 140 stipati in celle comuni costruite per 100, le prigioni più sovraffollate d'Europa. Imballati ancora più stretti i pendolari sui treni, tra il più lenti del continente. Aprire un'attività? Secondo la Banca Mondiale costa molto di più avviare un'impresa in Italia che in Francia, in Germania o nel Regno Unito".

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