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Lorys veniva ucciso un anno fa, commemorazione a Santa Croce Camerina

Poco dopo le 8.30 del 29 Novembre 2014 moriva il piccolo Lorys Stival in circostanze non ancora chiare. Santa Croce Camerina lo ha ricordato con una canzone, una targa e una messa nella Chiesa madre: “Ninna nanna, o angelo mio”.
A cura di Fabio Giuffrida
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E' passato un anno da quella maledetta mattina del 29 Novembre quando il piccolo Lorys Stival è stato ucciso o, secondo l'ultima versione fornita dalla madre, si sarebbe strangolato con delle fascette da elettricista. Una fine atroce per un corpo indifeso, per un'anima innocente. Un bimbo timido, legatissimo al padre Davide a cui assomigliava molto. Un bimbo che, adesso, merita giustizia: ad un anno dalla sua morte non è ancora chiaro perché, quando, chi e come ha distrutto la sua vita. Perché Lorys aveva il diritto di giocare coi suoi compagnetti, di andare a scuola, di pensare al suo futuro; e, invece, il suo corpo si trova all'interno del cimitero di Santa Croce Camerina, senza un perché. Intanto la madre rimane in carcere ad Agrigento con l'accusa di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere in attesa del 3 Dicembre quando, a Ragusa, si terrà l'udienza preliminare.

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Una canzone per Lorys: "Ninna nanna, o angelo mio"

Divieto di sosta per "iniziativa commemorativa", si legge in alcuni cartelli esposti a Santa Croce Camerina. Una città silenziosa, composta, che ricorda Lorys in silenzio. All'interno della scuola frequentata dalla vittima, i bimbi hanno intonato una canzone a lui dedicata (e composta dalla preside Giovanna Campo), esposto una targa, intitolato un'aula a Lorys e infine, in corteo, si sono recati verso la Chiesa Madre dove si è tenuta la santa messa (vietato l'accesso alle telecamere). Con loro anche il papà Davide Stival, il suo avvocato Daniele Scrofani e alcuni parenti. Un padre, Davide, che in pochi minuti si è visto il mondo crollare addosso, perdendo la moglie (ora in carcere) e il piccolo Lorys. Un padre che ha dovuto lasciare il suo lavoro per rimanere in paese, per stare accanto al figlio più piccolo. Fortunatamente – anche se a tempo determinato – Davide Stival ha trovato un impiego presso il vicino comune di Vittoria all'interno dello staff del sindaco.

Nel corso dell'omelia, Padre Flavio ha detto: "Non dobbiamo vederlo come un bambino che sta soffrendo nel limbo e patendo un tormento senza fine, attendendo la verità. Lorys gode del Paradiso, è un angelo di Dio e come angelo vogliamo ricordarlo oggi, non come figura che non trova pace e gioia, ma come un angelo che veglia su di noi e ci dà la forza di ricominciare". Papà Davide, invece, tramite il suo avvocato Daniele Scrofani, ha dichiarato: "L'auspicio è che il ricordo rimanga fresco e costante e che il 29 Novembre possa diventare una giornata simbolo per ricordare Lorys e tutti quei bimbi che, purtroppo, ogni giorno subiscono violenza". Davide Stival, infine, ha ringraziato la preside Giovanna Campo "e tutti coloro che hanno contribuito con i loro sforzi all'organizzazione di questa giornata dedicata al ricordo di Lorys".

Panarello: "Cucciolo di mamma, non vivo più"

"Cucciolo di mamma, sono passati 12 lunghi interminabili mesi e non passa ora, minuto e attimo in cui penso a quando eravamo felici, a come giocavamo insieme, a quando correvi e venivi in braccio a me e tutto felice mi riempivi di baci e io ti abbracciavo forte forte. La tua mancanza si fa ogni giorno più atroce, non vivo più, da quel maledetto 29 novembre la mia vita ha finito di esistere per sempre […] Ti amo di un bene infinito. La tua mamma" è il messaggio lasciato dalla madre Veronica Panarello presso il canalone dove è stato trovato il corpo di Lorys. Anche il nonno Francesco Panarello ha voluto scrivere al piccolo Stival: "Amore di nonno Ciccio, ti hanno strappato alla vita, ti hanno strappato a noi tutti che ti abbiamo sempre amato di un amore immenso. Mi manchi tanto, mi manca il tuo sorriso, il tuo sguardo birbante, mi mancano i tuoi abbracci e i bacini che mi davi quando venivo a casa a trovare te, il fratellino, la mamma e papà. Era sempre una festa gioiosa, piena di allegria e affetto, mi riempivo il cuore di gioia quando mi abbracciavi. Piccolo cucciolo […] E' anche una preghiera in cui mi rivolgo a te giorno e notte per aiutare e proteggere la tua dolcissima mamma, mia figlia Veronica, affinché tu in primis possa avere la vera giustizia terrena […] Il 29 Novembre sarà ancora un giorno più brutto perché qualcuno ha distrutto la vita di una famiglia intera e le mie lacrime si fanno sempre più amare. Con immenso amore, nonno Ciccio".

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I compagni di scuola in visita al cimitero

In paese sono state affisse diverse locandine in memoria del piccolo Lorys. "Lo ricordano con vivo affetto e immutabile dolore il papà, il fratellino, i nonni, gli zii, i cugini e i parenti tutti" si legge. La scuola, invece, usa queste parole: "Un altro novembre è arrivato e il nostro pensiero vola a te perché nessuno di noi riesce a dimenticare. Non è più la rabbia a parlare. Essa ha lasciato il posto al ricordo che, se non cancella il dolore, ci dona la possibilità di pensarti né spento né lontano, ma vicino a noi, al sicuro nei nostri cuori dove continui a giocare e a sorridere. Per sempre". I bimbi delle scuole elementari sono andati a trovarlo al cimitero, come ci racconta la preside Giovanna Campo: "Hanno parlato con Lorys, gli hanno intonato la canzoncina. Abbiamo deposto anche un cuscino di fiori". E poi confessa: "Non sono stati mesi facili, non eravamo a preparati a tutto questo. "Dov'è andato Lorys?" ci chiedevano i bambini. Lui, invece, era sereno, intelligente, vispo e felice. Non abbiamo mai sospettato nulla. Umilmente, adesso, ci chiediamo se potevamo fare qualcosa".

Antonella Stival: "Lorys merita giustizia"

Si chiude nel silenzio anche la zia Antonella Stival che in questi mesi ha sostenuto l'innocenza di Veronica Panarello. Contattata da Fanpage.it, ha precisato: "Non rilascio nessuna intervista, questi sono i giorni del mio silenzio. Lorys merita giustizia e io continuerò a credere nell'innocenza di sua mamma fino a quando non ci saranno prove certe che sia lei l'assassina". E ancora: "Qualora fosse stata lei, dovrò accettare la sua psiche malata e non negarle, per dovere familiare, il mio aiuto". Più dure, invece, le parole della sorella Antonella Panarello (che, all'uscita dal Tribunale di Ragusa, ha avuto un malore): "Adesso la deve pagare, con me ha chiuso. Non andrò più a trovarla in carcere. Secondo me l'ha ucciso lei, non credo affatto alla storia dell'incidente, io avrei cercato di salvare mio figlio in tutti i modi, lei invece lo ha gettato nel canalone". Entrambe, però, non si sono costituite parte civile all'eventuale processo contro Veronica Panarello.

"Ninna nanna o angelo mio, mai più paura avere dovrai, sempre con noi tu giocare potrai, sempre vivo nel cuor sarai. Se in fondo al cuore la vita non muore, eterno sorriso nel cuore vivrà. E gioia e speranza di averti insieme a noi, il dolce ricordo nel cuore vivrà".

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