Lorys, i vicini di casa contro Veronica Panarello: “Urla e insulti in casa Stival”
Dalle 109 pagine stilate dal Riesame di Catania emerge un quadro inedito della personalità di Veronica Panarello, accusata di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. In tutti questi mesi, sentiti sia dai giornalisti che dagli inquirenti, i vicini di casa non avevano fornito dettagli importanti sulla vita degli Stival e soprattutto di Veronica Panarello. Adesso, invece, saltano fuori le dichiarazioni di alcuni vicini di casa che descrivono una situazione che, qualora venisse confermata, non andrebbe a favore della mamma del piccolo Lorys. Nello specifico si tratta di "inquientanti comportamenti", così li definisce il Riesame, riferiti da alcuni soggetti estranei al contesto familiare. C'è chi la definisce come una persona "incoerente" che cambiava continuamente opinione sulle persone, altri riferiscono di aver assistito ad alcune liti tra la Panarello e suo marito Davide Stival oltre che tra la stessa indagata e i suoi figli. Nel luglio scorso, poi, secondo un'importante testimonianza, il figlio di una vicina di casa sarebbe andato a giocare con il piccolo Lorys a casa della Panarello: i due, però, sarebbero ritornati indietro appena dieci minuti dopo, spaventati. In quell'occasione avrebbero raccontato di "essere scappati perché la mamma di Lorys urlava sempre contro quest'ultimo".
Le urla in casa Stival "erano una quotidiana routine"
Alcuni testimoni confermano che a casa Stival non ci sarebbe stato un buon clima: "Le urla provenienti dall'appartamento della Panarello erano una quotidiana routine per tutto il condominio e, nella maggior parte dei casi, costei inveiva contro i propri figli, stavolta insultando pesantemente i piccoli". Un altro vicino di casa, nei pomeriggi in cui era libero da lavoro, avrebbe sentito la Panarello urlare contro i propri figli e in alcuni casi ha riferito di aver sentito "il rumore di sedie e di altri oggetti sbattere per terra". Lo stesso ha ricordato che, nello scorso mese di Luglio, mentre si trovava sul suo balcone, avrebbe sentito dalle 15 alle 20 la Panarello urlare contro i propri figli usando anche parole pesanti: "In particolare, credo proprio verso il figlio Lorys al quale in alcune occasioni inveiva apostrofandolo con parole pesanti del tipo […]". Parole pesanti sarebbero state usate dall'indagata anche nei confronti del marito. Occorre, tuttavia, fare due importanti precisazioni: urla, liti e insulti non sono sinonimo di una madre assassina e non costituiscono affatto una "prova regina", al massimo possono aiutare l'accusa a ricostruire meglio la personalità della Panarello e il suo rapporto con i figli. Inoltre indicazioni analoghe, al momento, non si ricavano dalle dichiarazioni di altri vicini di casa o dalle maestre richiamate nella memoria difensiva. Non interessa, inoltre, in questa sede giudicare l'educazione impartita dalla Panarello ai suoi figli.
Lorys pesava 13 kg: era sottopeso?
Emerge, infine, un altro dato allarmante: Lorys sarebbe stato sottopeso. Un bimbo esile "con scarsa crescita", così lo ha descritto la sua pediatra lo scorso 4 Dicembre e, come emerge dalla nota dei carabinieri di Santa Croce Camerina in data 11 Dicembre, risulterebbe che, secondo le indicazioni della pediatra e in base alle visite effettuate, il peso di Loris era di 17,3 kg il 24 Settembre 2014. E c'è di più: il 13 Ottobre 2014, a distanza di appena 20 giorni, pesava 13,3 kg. Come è possibile che abbia perso 4 kg in così poco tempo? Come vi abbiamo documentato, Davide Stival ha commentato questa ordinanza tramite il suo avvocato Daniele Scrofani, già intervistato da Fanpage.it: "Davide Stival vive un distacco tra quello che dicono i giudici e quella che è la sua esperienza di vita con la moglie. Non riesce a riconoscerla nei termini in cui viene descritta". "Vi è una corposa evidenza di una personalità fragile della Panarello che si dibatte tra le problematiche irrisolte della famiglia di origine e una piatta quotidianità alla quale cerca di reagire, invischiata […] nelle strettoie dei doveri coniugali e di quelli di madre sino a quando la mattina del 29 Novembre l'imprevista reazione del bambino la induce all'inconfessabile gesto omicidiario" ha concluso il Riesame di Catania.