Lorys, ecco perché Veronica Panarello non avrebbe ucciso suo figlio
Veronica Panarello rimane in carcere con l'accusa di omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela e occultamento di cadavere. Come noi di Fanpage.it vi avevamo anticipato, la mamma del piccolo Lorys è in attesa della separazione dal marito Davide Stival: non sarà lei a chiederla, come ha precisato Francesco Villardita ai nostri microfoni. Nel corso dell'ultimo colloquio in carcere, infatti, i due sarebbero arrivati ad uno scontro quasi fisico al punto da convincerli a chiudere, una volta per tutte, il loro rapporto: Davide l'avrebbe colpita con un pugno, ha aggiunto Villardita a "Mattino Cinque". "Nel passato ci sono stata abituata" avrebbe sbottato la Panarello che, però, non ha mai parlato di violenze domestiche ma soltanto di "qualche schiaffo che ogni tanto sarebbe volato". Qualche giorno fa, ad Agrigento, la donna ha incontrato il sostituto procuratore Rota per ribadire meglio la sua versione dei fatti: secondo le prime indiscrezioni, avrebbe chiesto agli inquirenti di indagare anche su altre persone, di non concentrarsi solo su di lei. Avrebbe persino "mostrato dubbi sul soggetto che ha ritrovato in così breve tempo il cadavere del figlio"; avrebbe fatto alcuni nomi ("Non ha escluso nemmeno i familiari propri e del marito oltre che tutti gli altri soggetti coinvolti a vario titolo nelle indagini") e avrebbe indicato il percorso fatto quella maledetta mattina del 29 Novembre introducendo, però, alcune varianti. Infine ha dichiarato che, entrando in casa, avrebbe sentito della musica provenire da uno degli appartamenti: come mai? In base alle testimonianze fino ad ora raccolte, in quell'abitazione, a quell'ora, non ci sarebbe dovuto essere nessuno, ha concluso Villardita.
Ecco perché Veronica Panarello non avrebbe ucciso Lorys
Francesco Villardita è convinto dell'innocenza della sua assistita, come ha ribadito ai nostri microfoni. Ecco cosa contesta la difesa:
1. Il bimbo che esce di casa con Veronica Panarello non sarebbe lo stesso che, dopo pochi minuti, rientra da solo. Secondo la difesa i vestiti indossati dal primo bimbo non sarebbero stati gli stessi del secondo: lo hanno rilevato grazie ad un filtro negativo disponibile all'interno di un programma "sofisticato". E' impossibile pensare, invece, che si sia tolto il giubbotto considerando il freddo registrato quella mattina a Santa Croce Camerina. "Inattendibile, risultati fuorvianti" è la replica Scrofani, legale di Davide Stival.
2. La macchina che si dirige verso il Mulino non sarebbe quella di Veronica Panarello ma si tratterebbe di una Punto (e non di una Polo, ndr). Secondo la difesa i fari avrebbero avuto un'inclinazione diversa rispetto a quelli dell'automobile della Panarello.
3. A che ora è morto il piccolo Lorys? Secondo le prime ricostruzioni il decesso sarebbe avvenuto intorno alle 8.30-10; secondo la difesa intorno alle 12-12.30, una morte da posticipare per assenza di macchie ipostatiche in formazione completa.
4. Il piccolo Lorys aveva con sé i 2 euro che la madre il giorno prima gli aveva consegnato come premio per aver studiato diligentemente. E, allora, se la Panarello avesse tolto i pantaloni al figlio, dopo averlo ucciso, come è possibile che i 2 euro siano stati ritrovati successivamente nei pantaloni del bimbo? La Panarello avrebbe pensato bene di spostarli da un pantalone all'altro? Oppure quei pantaloni, in verità, non sono mai stati cambiati?
E' stato un omicidio premeditato?
Stando così le cose, Veronica Panarello avrebbe preparato, in ogni suo aspetto, senza tralasciare alcun dettaglio, l'omicidio di suo figlio. Peccato che al momento non siano state trovate prove schiaccianti né testimonianze chiave né un movente dell'omicidio. Perché una madre avrebbe dovuto uccidere suo figlio? E ancora: se avesse avuto intenzione di sbarazzarsene, come mai il giorno prima lo aveva addirittura premiato? Ha premeditato l'omicidio in pochi minuti, pensando bene di accendere l'aspirapolvere per non far sentire le urla del bimbo e scendendo le scale nell'unico momento in cui tutti si trovavano a lavoro? Si può mai credere che l'abbia ucciso perché non voleva portarlo con sé al corso di cucina? Come è possibile che, dopo tutti questi mesi, non abbia avuto un attimo di cedimento? E' davvero una "lucida assassina"?