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Lorenzo, morto nell’esplosione Toyota, l’addio della compagna incinta: “Nostro figlio si chiamerà come te”

L’operaio 37enne, vittima dell’esplosione della Toyota Material Handling, sarebbe diventato papà tra due mesi. I funerali si sono tenuti giovedì ad Anzola dell’Emilia. Lo straziante addio della compagna Paola: “Grazie per avermi lasciato nostro figlio, avrà il tuo nome”.
A cura di Biagio Chiariello
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"Vorrei dirti grazie, per avermi scelta. Vorrei dirti grazie per l’amore incondizionato che ci hai dato, vorrei dirti grazie per tutti quei sacrifici che alla fine ti hanno portato via. Ma soprattutto vorrei dirti grazie per avermi lasciato la cosa più importante: il nostro bimbo. Sarà il piccolo Lorenzo, proprio come te, che gli hai dato la vita". Sono parole che stringono davvero il cuore quelle pronunciate da Paola, la compagna di Lorenzo Cubello, durante il funerale del 37enne vittima dell’esplosione della Toyota Material Handling di Borgo Panigale, insieme al collega Fabio Tosi, il cui ultimo saluto si è tenuto martedì 29 ottobre.

Al funerale di Lorenzo, celebrati giovedì pomeriggio ad Anzola dell'Emilia, Paola ha annunciato in lacrime che aspetta un maschio: "I medici si sono sbagliati per ben due volte — ha detto con la voce spezzata, toccandosi il pancio—: sarà il piccolo Lorenzo, come il papà; ma forse questo, da lassù, lo si è già saputo".

L'operaio si era da poco trasferito a Russi (Ravenna) con la sua compagna, incinta, ed era pendolare con Borgo Panigale. Quel bimbo era il suo grande desiderio, quello che gli aveva fatto "illuminare lo sguardo", un desiderio che però "non vedrà mai realizzato", ha detto con dolore il parroco della chiesa dei santi Pietro e Paolo di Anzola dell’Emilia, don Graziano.

Nel corso dell'autopsia sul corpo del lavoratore, riferisce la TgR dell'Emilia-Romagna, la famiglia Cubello ha chiesto di poter eseguire l'esame del Dna per dare il riconoscimento al piccolo che nascerà a breve.

Lotterò con le unghie e con i denti perché tu possa avere giustizia — ha continuato Paola —–, per te che hai sacrificato tanto per me e per la tua famiglia, alzandoti alle tre del mattino per andare a lavorare. Per te che sei stato portato via da quegli stessi sacrifici e da quel lavoro".

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