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Lorenzo Casini trovato morto a 22 anni nel 2019, la nuova ipotesi dell’omicidio: “Nuove prove”

Sarebbe stato ucciso secondo alcune nuove prove presentate dai legali il giovane Lorenzo Casini, 22 anni, trovato morto in casa nel 2019. Il suo caso era stato bollato come suicidio. La mamma Elisabetta: “Verità e giustizia più vicine con la riapertura del caso”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Dopo 4 anni di appelli inascoltati, la madre di Lorenzo Casini, 22 anni, può "piangere lacrime di gioia". La donna ha raccontato al Corriere della Sera di non aver mai creduto al suicidio del figlio, trovato morto all'inizio del 2019 ad Albarè di Costermano, in provincia di Verona.

Secondo la Procura, il decesso del giovane potrebbe non essere stato la conseguenza di un gesto volontario, ma il frutto di un omicidio per mano di terzi. "L’ho sempre urlato ai quattro venti che mio figlio non si sarebbe mai tolto la vita, Lorenzo era la gioia di vivere fatta persona, un vulcano di interessi e di iniziative, non stava fermo un secondo" ha spiegato la donna.

Il 3 gennaio del 2019, il 22enne è stato trovato morto ad Albarè di Costermano, in provincia di Verona. Il giovane lavorava come cameriere in un ristorante ed era soccorritore della Croce Rossa. Il suo corpo fu trovato con il guinzaglio del cane stretto al collo. A dare l'allarme fu il coinquilino del 22enne e le autorità bollarono quasi immediatamente il caso come suicidio. La madre scosse subito la testa.

"Era evidente che sulle circostanze della morte di mio figlio c’erano tante, troppe cose strane, troppi punti che non tornavano. Ho cercato di far riaprire il caso in ogni modo in questi anni, organizzando manifestazioni e raccogliendo firme. Tutto invano, ma ora finalmente è arrivata la notizia che tanto aspettavo" ha spiegato la mamma del ragazzo. "Adesso vedo giustizia e verità più vicine" ha concluso commossa.

La Procura di Verona, sulla scorta di nuove prove presentate dai legali della mamma del giovane, ha deciso di riaprire le indagini. Lo scorso aprile gli avvocati e i consulenti di parte hanno presentato una richiesta di riapertura dell’inchiesta dopo aver scoperto che le immagini salvate all’interno di una camera di sorveglianza, installata nell’appartamento di Lorenzo, sarebbero state artefatte il giorno dopo il sequestro. La mamma del 22enne ha chiesto di analizzare le prove recuperate quella sera, tra cui il guinzaglio del cane. Dalle analisi sarebbero stati scoperti 2 Dna maschili non appartenenti alla vittima.

La Procura ha aperto per questo un nuovo fascicolo e affidato il caso a un nuovo pubblico ministero. Si attendono ora i risultati degli accertamenti che potranno confermare quanto già scoperto dai periti di parte, in modo da dare alla madre di Lorenzo, la giustizia che insegue dal 2019.

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