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Lopalco: “I casi di luglio e agosto in Puglia sono l’innesco della seconda ondata di contagio”

“I casi registrati fra luglio e agosto rappresentano l’innesco di una seconda ondata” ha spiegato l’epidemiologo Pierluigi Lopalco, rivelando però che si tratta di “casi con età più giovane e di gravità mediamente molto più lieve dei casi di febbraio. Sono dunque quei casi che a quel tempo non erano per nulla intercettati dal sistema di sorveglianza”. “Le onde di oggi sono quelle di una mareggiata. Se siamo bravi a contenerle, probabilmente non svilupperanno lo tsunami” ha aggiunto l’esperto.
A cura di Antonio Palma
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Il Prof. Pier Luigi Lopalco
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I nuovi casi di contagio che si stanno registrando in questi giorni in Puglia sarebbero l’innesco di una seconda ondata di infezioni da coronavirus che si abbatterà sulla regione nel prossimo autunno, ne è convinto l'epidemiologo Pierluigi Lopalco, capo della task force regionale pugliese per l'emergenza Coronavirus. “L'aumento dei casi recenti ha chiaramente un andamento completamente diverso da quello registrato a fine febbraio. Il virus è cambiato? L'estate ci aiuta? Non penso. Penso invece che i casi registrati fra luglio e agosto rappresentino l'innesco di una seconda ondata. Lo stesso innesco che a febbraio, semplicemente, non abbiamo rilevato e che poi ha provocato la grande ondata” ha scritto Lopalco in un post su facebook mettendo a confronto i dati della pandemia sul territorio regionale da febbraio ad oggi.

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“La prima volta che ho usato la metafora dello tsunami, sottolineavo il fatto che l'impatto dello tsunami era dovuto alla concentrazione della massa d'acqua in un'unica grande onda che si abbatte con violenza incontrollabile. Una mareggiata, invece, scarica la sua potenza con numerose onde consecutive. Sempre di acqua parliamo, ma gli effetti son ben diversi. Cosa sta succedendo nella attuale fase pandemica? La figura mostra l'andamento dei casi segnalati in Puglia. Lo tsunami è evidente nella parte sinistra del grafico. Grazie al cielo nella nostra Regione la violenza è stata moderata ed abbiamo avuto il tempo per prepararci a contenerla” ha analizzato l’esperto, spiegando: “I casi che registriamo oggi sono di età più giovane e di gravità mediamente molto più lieve dei casi di febbraio. Sono dunque quei casi che a quel tempo non erano per nulla intercettati dal sistema di sorveglianza. In definitiva, le onde di oggi sono quelle di una mareggiata. Se siamo bravi a contenerle, probabilmente non svilupperanno lo tsunami”.

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