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“L’ondata di maltempo in atto rappresenta la rottura dell’estate”: lo dice il CNR

L’intervista di Fanpage.it a Marina Baldi, climatologa del CNR, sull’ondata di maltempo che sta colpendo l’Italia: “I fenomeni che si stanno verificando sono dovuti di fatto all’ingresso nel Mediterraneo, sempre più caldo, di una massa di aria più fredda che proviene dall’Atlantico. Non è un evento eccezionale ma il cambiamento climatico l’ha reso più frequente e intenso”.
Intervista a Marina Baldi
climatologa CNR.
A cura di Ida Artiaco
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"I fenomeni che si stanno verificando sono dovuti di fatto all'ingresso nel Mediterraneo di una perturbazione che proviene dall'Atlantico, e quindi di una massa di aria molto più fredda di quella che c'era qualche giorno fa. L'intensità di questi fenomeni dipende certamente dal cambiamento climatico. Cosa fare? La cosa più importante è conoscere il territorio ed elaborare misure di adattamento".

Così Marina Baldi, climatologa del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), ha spiegato a Fanpage.it perché il maltempo degli ultimi giorni sta colpendo in maniera così violenta parte dell'Italia, con temporali, nubifragi e grandinate e quali misure possono essere adottate per evitare ulteriori danni dovuti al cambiamento climatico, responsabile della frequenza e dell'intensità di questi fenomeni.

Marina Baldi (LinkedIn).
Marina Baldi (LinkedIn).

Dott.ssa Baldi, perché temporali e nubifragi che stanno colpendo l'Italia in questi giorni sono così intensi?

"I fenomeni che si stanno verificando sono dovuti di fatto all'ingresso nel Mediterraneo di una perturbazione che proviene dall'Atlantico, quindi di una massa di aria molto più fredda di quella che c'era qualche giorno fa e che ha impattato soprattutto sulle regioni centro-settentrionali prima di arrivare anche al Centro colpendo in particolare la zona del Lazio e della Campania.

Non è una cosa rara, anzi questo ingresso di aria più fredda sulla Penisola si vede spesso in questo periodo dell'anno e rappresenta un po' la rottura dell'estate. Al Centro Sud questa perturbazione colpisce generalmente per prime le coste tirreniche e può spostarsi a coprire anche la parte meridionale del Paese, ma in genere si ferma prima.

È una massa di aria molto più fredda che arriva dall'Atlantico, che non è una cosa rara, che si vede in questo periodo dell'anno e che rappresenta un po' la rottura dell'estate. Al centro sud questa perturbazione colpisce per prime le coste tirreniche e poi se perdura ancora può spostarsi a coprire anche la parte meridionale del paese ma in genere si ferma prima".

Non è, dunque, una situazione eccezionale quella che stiamo vivendo adesso?

"No, non è un fatto raro. Guardando indietro nel tempo, già nel 2017 abbiamo ad esempio avuto una situazione abbastanza simile con precipitazioni molto intense nei primi giorni di settembre, al termine di una estate molto calda e siccitosa. Si tratta della stessa fenomenologia, con una massa di aria fredda che incontrando un mare, il Mediterraneo, sempre più caldo di almeno 3 o 4 rispetto alla media stagionale, sprigiona più energia che va in atmosfera e si scarica sotto forma di temporali così violenti".

Questa fenomenologia di cui parla è legata al cambiamento climatico?

"Quello che è legato al cambiamento climatico è l'intensità di questi eventi e il fatto che il mare sia così caldo. Quest'ultimo porta molta umidità in atmosfera, che, come abbiamo visto, poi si scarica sotto forma di pioggia. Legata al cambiamento climatico potrebbe essere anche la frequenza di questi fenomeni, che sono comunque prevedibili verso la fine dell'estate. È tuttavia un po' anomalo che si siano verificati già a fine agosto, ce li saremmo aspettati tra qualche settimana".

Fino a quando durerà questa ondata di maltempo?

"Questa perturbazione sta già attraversando il nostro Paese e durerà qualche giorno. Già il prossimo fine settimana potrebbero ristabilirsi condizioni più miti con nuova alta pressione, fatto salvo che ci saranno dei residui di questo ciclone che resteranno stazionari sul Nord, in particolare a ridosso delle Alpi.

Ma le proiezioni dei prossimi giorni ci dicono che dovrebbero ristabilirsi delle condizioni di alta pressione con tempo soleggiato e temperature elevate, anche se non torneranno i 35/40 gradi del mese di agosto. Diciamo che il termometro raggiungerà livelli più appropriati alle medie del mese di settembre".

Cosa si può fare per evitare che ci siano danni ogni qual volta si verificano eventi del genere, sempre più frequenti?

"La cosa più importante è conoscere quanto più intensi e frequenti questi fenomeni sono rispetto al passato, anche cercando di capire le aree più a rischio del nostro Paese, non solo per quanto riguarda il maltempo ma anche per le ondate di calore. Una volta studiato il territorio, vanno messo in pratica tutte le misure di adattamento per evitare danni. Oggi, ad esempio, sempre di più è possibile che una precipitazione possa innescare una frana".

Di quali misure parla?

"Vanno viste di volta in volta in base alle esigenze. In campagna, ad esempio, si potrà lavorare sui fiumi affinché non ci siano esondazioni che distruggono i raccolti. Sulla parte di area urbana c'è da lavorare probabilmente di più su come costruiamo le nostre città, cercando di avere più verde possibile contro le ondate di calore. Per quanto riguarda la precipitazioni, si deve cercare di realizzare un corretto drenaggio dei flussi di acqua piovana, che sia consono alle esigenze della città. Ci sono piani di adattamento nazionale ai cambiamenti climatici a cui far riferimento, e poi ci sono anche quelli comunali, che si devono mettere in pratica".

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