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L’omicidio il giorno del suo compleanno e la pista dell’eredità: cosa è successo a Giusy la cantante

Giuseppina Arena era una vittima a basso rischio per occupazione e stile di vita. Negli ultimi anni aveva però ereditato un’importante somma di denaro.
A cura di Anna Vagli
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Giuseppina Arena
Giuseppina Arena

Giuseppina Arena, 52 anni, è stata uccisa a colpi di pistola mercoledì 12 ottobre nel giorno del suo compleanno. Il suo cadavere, rinvenuto sotto il cavalcavia della linea dell'alta velocità Torino Milano, è stato trovato da un passante insieme alla sua inseparabile bicicletta rossa.

Inizialmente si era ipotizzato che Giuseppina, conosciuta in Paese come “Giusy la cantante”, avesse avuto un malore. Ma un segno all’altezza dello zigomo destro ha rivelato sin da subito la presenza di un foro d’entrata di un proiettile in grado di sfigurarle il viso.

I carabinieri dei RIS hanno quindi setacciato la zona e repertato tre bossoli calibro 7,65. Una vera e propria esecuzione, apparentemente senza movente. La procura di Ivrea indaga per omicidio e, per chiarire il giallo, ha disposto la ricerca del telefonino Nokia in uso a Giuseppina e l’acquisizione dei filmati delle telecamere di sorveglianza.

I vicini di casa hanno raccontato di aver visto quest'ultima uscire come sempre di casa la mattina alle 10. Secondo quanto ricostruito da Roberto Testi, medico legale, la donna sarebbe stata uccisa tra le 13 e le 14 di mercoledì 12 ottobre.

L’offender avrebbe quindi sparato tre colpi a distanza ravvicinata, ma soltanto i due all’altezza del collo e del volto sono andati a segno. Il terzo, che ha colpito la donna di striscio, è invece rimasto inesploso. Sul corpo non sarebbero stati rivelati altri segni di violenza. Chi ha ucciso Giuseppina?

Chi era "Giusy la cantante"

Giuseppina Arena era conosciuta a Chiavasso e Montanaro come “Giusy la cantante” per le filastrocche strampalate che canticchiava e che raccontavano la sua vita e quella degli altri paesani. Viveva con quindici gatti e due cani. In paese l'hanno tutti descritta come una donna un po' strana, ma dall’animo buono.

Dal 2003 viveva nelle case popolari di via Togliatti 66. Due anni fa, dopo la morte della madre, aveva ereditato un’ingente somma di denaro in buoni postali. Poche, però, le persone ne erano a conoscenza. Difatti, Giuseppina continuava a condurre la stessa vita di sempre: tre volte a settimana beneficiava della spesa al banco alimentare e le veniva consegnato a casa il pranzo da parte dei volontari di una cooperativa sociale.

Giuseppina ha un fratello, Angelo, che di professione fa il muratore e che insieme a lei aveva ereditato dalla defunta madre una casa e sessantamila euro.

Una "vittima a basso rischio"

Da quel che emerge possiamo affermare che, dal punto di vista vittimologico, Giusi era sicuramente una vittima a basso rischio. Difatti, non tutti gli individui hanno la stessa probabilità di diventare vittime. Esistono predisposizioni che possono essere innate oppure sopravvenute nel corso della vita. Quali ad esempio uno status sociale.

In questo senso, Giuseppina era una donna con uno stile di vita e un’occupazione che non accrescevano le possibilità di essere vittima di un omicidio. Dunque, queste considerazioni portano a escludere che possa essere stata vittima di un serial killer, di un predatore occasionale o che sia stata oggetto di uno scambio di persona.

Gli spari il giorno del compleanno

La cantante è stata freddata a colpi di arma da fuoco nel giorno del suo compleanno. Una circostanza niente affatto casuale e che porta con sé un imprescindibile corollario. Giuseppina e il suo assassino non soltanto si conoscevano, ma probabilmente erano anche legati da un legame affettivo. Di qualunque natura esso sia.

Chi l’ha uccisa si è determinato nel farlo non in un giorno qualsiasi. Ma in quello nel quale festeggiava gli anni. Per questo l’omicidio è contraddistinto da un profondo simbolismo in grado di indirizzare le indagini.

Chi è l’assassino?

Tirando le fila, Giuseppina era quella che, nelle classificazioni criminologiche, si definisce “vittima a basso rischio” per il tipo di vita condotta e per estrazione sociale. D’altro canto, aveva ereditato un’ingente somma di denaro della quale in pochi erano a conoscenza.

C’è però un dato interessante dal punto di vista investigativo: gli spari intervenuti il giorno del compleanno. Sempre dal punto di vista criminologico, si tratta di un elemento che fa ragionevolmente ritenere che vittima e assassino fossero legati da un legame affettivo. Sul fatto che il movente sia economico restano pochi dubbi. Chi era a conoscenza del suo patrimonio?

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Dottoressa Anna Vagli, giurista, criminologa forense, giornalista- pubblicista, esperta in psicologia investigativa, sopralluogo tecnico sulla scena del crimine e criminal profiling. Certificata come esperta in neuroscienze applicate presso l’Harvard University. Direttore scientifico master in criminologia in partnership con Studio Cataldi e Formazione Giuridica
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