L’omicidio di Isabella Noventa, dalla scomparsa della segretaria alle 3 condanne: la ricostruzione
Prima di svanire nel nulla, Isabella Noventa va a cena fuori con un uomo, Freddy Sorgato. I due si sono conosciuti nel 2013, la loro è anche una storia di segreti e tradimenti, ma continuano a frequentarsi. Mangiano in una pizzeria di Albignasego e poi, a fine serata, Isabella si fa accompagnare a Padova e i due si separano: o almeno questa è la versione di Freddy.
Nonostante le telecamere del centro di Padova riprendano una donna con il giubbotto bianco di Isabella addosso, di lei non c’è alcuna traccia il giorno dopo la cena, il 16 gennaio 2016. E infatti il fratello Paolo e la madre Ofelia ne denunciano la scomparsa. Il corpo non è mai stato ritrovato, ma per le forze dell’ordine Isabella quella notte è stata assassinata. Nel 2017 vengono condannati per omicidio Freddy Sorgato, sua sorella Debora e anche Manuela Cacco, ex fidanzata di Freddy.
Chi era Isabella Noventa
La scomparsa di Isabella Noventa riceve attenzione mediatica in tutta Italia, anche grazie alle numerose interviste alle persone che la conoscono. In primis il fratello Paolo, ma anche Sorgato, il compagno di Isabella. “Ho la sfortuna di essere l’ultimo ad averla vista” dice Freddy, e sostiene che Isabella si sia allontanata volontariamente, facendo perdere le sue tracce.
In una puntata di Chi l’ha visto? racconta la sua versione dei fatti e invita Isabella a tornare, nel caso sia in ascolto. Ma è davvero plausibile che sia scappata? Isabella Noventa aveva 55 anni. Faceva la segretaria in uno studio medico e viveva con la mamma Ofelia: un rapporto strettissimo, quasi morboso. Isabella si preoccupava sempre di avvisare la mamma dei suoi spostamenti. Ascoltando i parenti, gli amici e l’ex marito di Isabella, la polizia accerta che la donna svolgeva una vita normale e abitudinaria e non faceva uso di droghe. L’unica "macchia" sulla sua reputazione è un processo che coinvolge lei e suo fratello Paolo, per lo svolgimento abusivo dell’attività di odontoiatra da parte di quest’ultimo.
Per chi sta svolgendo le indagini la pista della scomparsa appare subito poco convincente, anche perché a casa di Isabella vengono trovati il suo passaporto e altri effetti personali. Così, già a tre giorni dalla denuncia per la scomparsa, viene avviato un procedimento penale contro ignoti. Si indaga tra i conoscenti della donna.
Si inizia anche ad analizzare il GPS dell’Audi A6 di Freddy e vengono attivate le intercettazioni ambientali e telefoniche su di lui, sulla sorella Debora e su Manuela Cacco: i sospetti ricadono anche su di lei perché i due avevano trascorso il resto della serata del 15 gennaio insieme, andando a ballare, dopo che Freddy aveva accompagnato Isabella a Padova.
Il 22 gennaio la polizia mostra a Paolo Noventa dei filmati delle telecamere di sorveglianza che ritraggono una donna, con un giubbotto bianco e il cappuccio alzato, passeggiare nel centro di Padova la notte tra il 15 e il 16 gennaio 2016. Paolo non ha dubbi, il giubbotto è della sorella, ma la donna non è lei: non è la sua andatura, non riconosce le scarpe e poi Isabella non usava mai il cappuccio, nemmeno quando pioveva.
In più, ascoltando le persone che conoscevano Isabella e scavando nel suo passato e in quello di Freddy, la polizia scopre due cose: che il rapporto tra i due era piuttosto turbolento e che Debora e Manuela avevano più volte cercato di convincere Freddy a lasciare Isabella. Gli elementi raccolti fino a questo punto portano la polizia a scartare la pista dell’allontanamento volontario, sospettando piuttosto che i fratelli Sorgato e Manuela Cacco abbiano fatto una messa in scena per allontanare i sospetti. Ma per capire come gelosie e antipatie reciproche abbiano portato alla pianificazione di un omicidio, dobbiamo fare un passo indietro e analizzare meglio i rapporti tra Isabella Noventa, i fratelli Sorgato e Manuela Cacco.
Il triangolo amoroso tra Freddy, Isabella e Manuela Cacco
La storia di Isabella e Freddy inizia in una scuola di ballo nel gennaio del 2013. Una relazione apparentemente normale, ma una promettente storia d’amore si trasforma poco a poco in incubo. A partire da ottobre, Isabella inizia a ricevere messaggi minatori e molestie per posta e telefono. Il 7 novembre 2013 Isabella e Freddy trovano sulla macchina della donna due cartelli con su scritto: “Troia vergognati” e “Ti amo Freddy”. Per queste ragioni, Isabella sporgerà ripetutamente querela contro ignoti tra il 2013 e il 2014.
Freddy Sorgato è al centro di un triangolo amoroso, che per mesi ha tenuto nascosto. Frequentava anche un’altra donna, conosciuta sempre in una scuola di ballo alla fine del 2012, Manuela Cacco: la stessa donna con cui Freddy era andato a ballare la sera della scomparsa di Isabella. Anche Manuela all’inizio non sa che c’è un’altra donna e scoprirà dell’esistenza di Isabella solo nell’estate del 2013.
Di fronte all’indecisione di Freddy, che non vuole né lasciare Isabella né smettere di frequentare Manuela, lei decide di reagire con molestie e stalking ai danni di Isabella. Lo scopo è chiaro: insinuare in Isabella il dubbio che Freddy la stia tradendo e allontanare i due. Ma quando la polizia risale a Manuela nel 2014, dopo le denunce per stalking di Isabella, lei svia le indagini dimostrando di aver denunciato il furto del cellulare da cui erano partite alcune delle chiamate minatorie: cellulare che in realtà era sempre rimasto in suo possesso. Saranno poi gli inquirenti a ricostruire le bugie di Manuela, purtroppo solo dopo la scomparsa di Isabella, durante il processo per il suo omicidio nel 2017.
La degenerazione del rapporto tra Freddy Sorgato e Isabella Noventa
Torniamo al 2014. Manuela raggiunge il suo obiettivo: Isabella ormai non si fida più di Freddy e la pressione costante dello stalking compromette il loro rapporto. Nell’ottobre del 2014 si arriva a una vera e propria rottura tra i due. Manuela può adesso godersi la compagnia di Freddy senza ostacoli, ma lui resta in realtà ossessionato da Isabella. La polizia trova numerose conferme dell’ossessione di Freddy durante le indagini. A fine gennaio 2016 viene per esempio ascoltato l’investigatore privato Riccardo Lentini, ingaggiato per due volte da Freddy per far pedinare Isabella, prima e dopo la fine della relazione. Nonostante Freddy non gliel’abbia mai detto esplicitamente, secondo Lentini, come si legge nella sentenza, l’uomo vuole tenere sotto controllo Isabella e scoprire se stia frequentando altre persone.
Il fratello della vittima racconta addirittura che nell’estate del 2015 Freddy aveva scavalcato il cancelletto della casa di Isabella e l’aveva aspettata in giardino finché lei non si era rassegnata a scendere e parlargli. Nonostante tutto, Isabella accetta di frequentare nuovamente Freddy, ma chiarisce da subito che non sarà come prima, che non vuole impegnarsi in una relazione vera e propria. Da una parte c’è quindi Freddy, frustrato perché innamorato di Isabella e incapace di riconquistare la sua fiducia. Dall’altra c’è Manuela, che non ha mai smesso di amare e frequentare Freddy nonostante sia chiaro che lui pensi solo a Isabella. È in questo clima di gelosia e frustrazione che matura il progetto di eliminare definitivamente Isabella. Progetto che, secondo gli inquirenti, viene concepito da un altro importante elemento di questa storia: Debora Sorgato, la sorella di Freddy.
Il ruolo di Debora Sorgato, sorella di Freddy
Prima dell’arresto, Debora lavorava per un’azienda di pulizie. Ha un carattere dominante e tiene molto legati a sé sia il fratello Freddy che Manuela Cacco, per la quale nutre grande simpatia. In questo quadretto familiare, Isabella rappresenta una minaccia esterna. Debora non l’ha mai sopportata perché sostiene che Isabella allontani Freddy dalla sua famiglia. Come ricostruito dalle indagini, soprattutto nei mesi precedenti all’omicidio, Freddy è completamente succube di Isabella e rinuncia a stare con i familiari ogniqualvolta la donna accetta di vederlo.
Ma oltre all’affetto per il fratello, c’è anche altro che preoccupa Debora: i soldi. Per gli inquirenti Debora ritiene che Isabella possa voler mettere le mani sul patrimonio di Freddy e che magari proprio per questo tenti di allontanarlo dalla famiglia. Un patrimonio tra l’altro cospicuo: tra la villa dove abitava Freddy, altri immobili e il suo conto in banca, si tratta di svariate centinaia di migliaia di euro. Una ricchezza inconciliabile con il lavoro di Freddy, autotrasportatore di carburante per la Q8.
E infatti il patrimonio di Freddy è legato in parte alla sorella. Debora ha ottenuto nel 2002 un risarcimento di 500 mila euro dall’assicurazione per la morte in un incidente del suo compagno dell’epoca, Gianluca Ciurlanti. Ma ha deciso di dare tutto a suo fratello Freddy, perché Debora aveva ereditato dei debiti di gioco e preferiva risultare nullatenente: prima di Ciurlanti, era stata infatti sposata con un altro uomo, Giuseppe Berto, morto suicida, che aveva il vizio del gioco d’azzardo e le aveva lasciato dei debiti. In sostanza, parte delle ricchezze di Freddy derivano proprio dai soldi ricevuti dalla sorella.
Come ricostruito dagli inquirenti, Debora si riteneva quindi proprietaria di parte del patrimonio del fratello, anche se di fatto nulla era intestato a lei. Considerato quanto Freddy fosse dipendente e ossessionato da Isabella, Debora temeva che il fratello potesse cedere alla compagna parte dei soldi e quindi dilapidasse il loro patrimonio.
Mentre Freddy è frustrato dalla sua relazione con Isabella ma non riesce a lasciarla e Manuela spera sempre di “sconfiggere” la rivale in amore, Debora è la persona che decide di adottare un rimedio estremo per porre fine a questa storia.
La verità sulla scomparsa di Isabella Noventa
Nelle settimane successive alla scomparsa di Isabella, dalle intercettazioni telefoniche sui Sorgato e Manuela Cacco, emerge che Manuela è schiacciata dal caos mediatico scatenato dalla scomparsa di Isabella: minaccia addirittura di volersi suicidare. E quando il 15 febbraio 2016 la polizia la convoca per indagare sulle ragioni del suo stato d’animo e mostrarle cosa è stato scoperto fino a quel momento, Manuela confessa: è lei la donna ripresa dalle telecamere nel centro di Padova.
Inizialmente Manuela sostiene di non sapere dove sia Isabella. Lei si era limitata a girare per Padova con il suo giubbotto bianco, solo perché gliel’aveva chiesto Freddy, senza darle spiegazioni. Dopo di che aveva chiamato Debora per sapere dove incontrarsi per tornare a casa di Freddy. La polizia quindi arresta subito Freddy, Manuela e Debora in quanto indiziati principali per l’omicidio premeditato di Isabella Noventa.
Il giorno stesso, il 16 febbraio, Freddy confessa l’omicidio, fornendo però una versione che appare da subito poco credibile. Cerca infatti di addossarsi tutta la colpa dicendo che Isabella è morta durante un rapporto sessuale estremo con lui e che, preso dal panico, ha poi gettato il cadavere nel fiume Brenta. Dalle intercettazioni ambientali in carcere si scopre che vuole scagionare Debora a tutti i costi.
Ma per la polizia è stata detta solo una parte della verità. Il giorno prima dell’uccisione, risultano dai tabulati circa 65 telefonate tra Freddy e Debora. E dai telefoni dei tre indiziati risultano cancellati tutti gli sms relativi ai giorni precedenti al 15 gennaio: per gli inquirenti si tratta di un tentativo di cancellare le prove della pianificazione dell’omicidio. Un’altra confessione di Manuela, il 25 febbraio, fornisce una versione più convincente degli eventi. È vero che Freddy aveva portato Isabella a casa sua la sera della scomparsa, ma non è stato lui a ucciderla. A casa li aspettava sua sorella Debora, che ha aggredito Isabella colpendola alla testa con un martello.
Stando alla sua confessione, Manuela non era presente durante l’omicidio: è stata Debora a raccontarle di Isabella e anche a sottolineare che Freddy non sarebbe mai stato in grado di farlo. Dopo aver colpito Isabella, Debora le ha coperto subito la testa con una busta per evitare che colasse del sangue a terra. Messo il corpo della donna in dei sacchi della spazzatura, l’hanno poi trasportato con la macchina di Debora per gettarlo nel Brenta, evitando quindi il tracciamento del GPS della macchina di Freddy. Manuela arriva a casa di Freddy solo dopo che è stato fatto sparire il cadavere, per attuare la messa in scena a Padova.
Freddy e Debora non hanno mai voluto confermare la versione di Manuela. E gli inquirenti non sono mai riusciti a ricostruire con dati oggettivi la dinamica dell’omicidio: infatti nella villa di Freddy non sono state trovate tracce di alcuni tipo, né il giubbino bianco né l’arma del delitto sono mai stati rinvenuti; e il cadavere di Isabella non è mai stato ritrovato, nonostante le approfondite ricerche nel fiume Brenta, che sono costate anche la vita a uno dei poliziotti addetti, Rosario Sanarico.
Ma per gli inquirenti la dinamica ricostruita punta nella direzione dei tre imputati. E poi, oltre ai sentimenti di frustrazione e odio che emergono chiaramente dai messaggi, dalle indagini, e dalle intercettazioni dei Sorgato e di Manuela nel corso di mesi, c’è la ricostruzione degli spostamenti in macchina dei tre imputati a incastrarli. Debora dichiara prima di essere rimasta a casa tutta la sera, poi di essere uscita alle 22 per andare a lavorare. Ma le telecamere di sorveglianza mostrano la sua macchina dirigersi, prima delle 23, in via Sabbioni, alla villa di Freddy, dove lui stesso arriverà con Isabella intorno alle 23; e poi, dopo la mezzanotte, a Padova, dove ha il compito di recuperare Manuela e riportarla a casa al termine della messa in scena. Due elementi che la collocano sia sulla scena del delitto raccontato da Manuela che nel luogo dove Manuela finge di essere Isabella.
Tre condanne e un corpo mai trovato
Anche se il corpo di Isabella non è mai stato trovato, in tutti e tre i gradi di giudizio le condanne sono state confermate: 30 anni per omicidio per Freddy e Debora Sorgato e 16 anni e 8 mesi di reclusione per concorso in omicidio per Manuela Cacco. Dopo aver scontato otto anni di carcere e grazie alla sua buona condotta, Manuela sta ora usufruendo dei permessi premio, avendo così la possibilità di uscire due volte alla settimana per svolgere lavori socialmente utili.