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L’omaggio ai soccorritori dell’elicottero del 118 caduto a Campo Felice: “5 anni senza mai dimenticare”

Il ricordo dei soccorritori morti nella tragedia di Campo Felice, in Abruzzo, quando un elicottero del 118 precipitò sulla montagna dopo aver soccorso una persona infortunatasi sulle piste da sci.
A cura di Antonio Palma
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"Cinque anni senza dimenticare neppure un giorno" , così il Corpo Nazionale Soccorso Alpino ha voluto ricordare il quinto anniversario della tragedia di Campo Felice, in Abruzzo, quando un elicottero del 118 precipitò sulla montagna dopo aver soccorso una persona infortunatasi sulle piste da sci. Era il 24 gennaio del 2017 quando nel tragico incidente morirono il dottor Valter Bucci, medico del 118 e del Soccorso Alpino, Davide De Carolis, tecnico di elisoccorso del Soccorso Alpino, Giuseppe Serpetti, infermiere del 118  dell'ospedale dell'Aquila, Mario Matrella, tecnico aeronautico e volontario del Soccorso Alpino, il pilota Gianmarco Zavoli ed Ettore Palanca, la persona soccorsa. "A 5 anni da quel terribile giorno, un pensiero ai nostri amici deceduti. Siamo sempre vicini alle famiglie" scrivono dal soccorso alpino.

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Quel terribile incidente seguiva di una settimana la strage di Rigopiano, luogo sul quale alcune delle vittime avevano dell'elicottero del 118 caduto si erano recati proprio nei giorni precederti alla loro morte partecipando ai soccorsi. Davide De Carolis, come tecnico di elisoccorso ad esempio era stato tra i primi a intervenire all'hotel  di Farindola distrutto mentre Valter Bucci ad esempio era tornato il giorno prima da Rigopiano. Un ricordo delle vittime della tragedia a cui ha partecipato anche l'assessore regionale alle Aree interne Guido Liris, sottolineando  che "Onorare le vittime, rendergli omaggio senza mai dimenticare quanto successo perché la memoria generi cultura, conoscenza e alimenti riflessione; impegnarsi quotidianamente affinché tragedie simili non si ripetano".

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"Spesso chi è chiamato a soccorrere e il personale sanitario è talmente focalizzato sul raggiungimento dell'obiettivo, in favore delle vite altrui, da mettere a rischio il proprio destino, come accadde quel giorno, quando nonostante il maltempo e la pessima visibilità, un gruppo di professionisti non fece altro che sacrificare la propria vita per il bene di un'altra persona" ha aggiunto  l'assessore regionale abruzzese, concludendo: "Quella è una ferita che non potrà rimarginarsi, che deve ricordare a tutti proprio quanto sia importante il ruolo dei sanitari e dei tecnici che lavorano, lontano dai riflettori, senza orari e senza festivi che tengano, nella filiera dell'emergenza urgenza".

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