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Lodo Mondadori, Fininvest condannata: Berlusconi deve pagare 560 milioni alla Cir di De Benedetti

Con uno sconto di circa duecento milioni rispetto alla sentenza di primo grado, anche la Corte d’Appello ha stabilito che la Fininvest dovrà risarcire la Cir per i danni causati dalla corruzione giudiziaria sul caso Mondadori. Marina Berlusconi, presidente Fininvest, denuncia l’ennesima aggressione contro il padre, Di Pietro le risponde di non buttarla in politica.
A cura di Antonio Palma
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Silvio Berlusconi

Berlusconi, dopo l’annuncio del ritiro politico fatto due giorni fa, rischia ora di ritrovarsi non solo senza poltrona a Palazzo Chigi ma anche senza più l’azienda di famiglia. Infatti, la tanto attesa sentenza d’appello per il caso Mondadori è arrivata questa mattina. I giudici della Corte d'Appello di Milano hanno condannato la società di Silvio Berlusconi a risarcire la Cir di De Benedetti, per la vicenda del Lodo Mondadori, per una cifra attorno ai 560 milioni di euro. La somma è comprensiva di tutti gli interessi e le spese accumulati dalla data della sentenza di primo grado nel 2009, ma comunque inferiore ai 750 milioni della prima sentenza.

Una cattiva notizia per il Premier, che in questi giorni ha più volte cercato di far rientrare nella manovra finanziaria una norma ad hoc per impedire questo risarcimento. Dopo il tira e molla e l’opposizione anche dei suoi stessi Ministri, Berlusconi aveva desistito, promettendo, però, comunque un normale iter parlamentare per approvarla.

Le preoccupazioni di Berlusconi non sono eccessive, visto che la sentenza è subito esecutiva e costringerà il Gruppo Fininvest a pagare una somma che, come dichiarò lo stesso Berlusconi ai suoi amici qualche settimana fa, probabilmente non possiede. La Cir comunque resta serena perché nel giro di qualche giorno potrà tranquillamente reclamare la somma che sarà garantita da una cordata di Banche, come aveva stabilito un accordo tra le parti, dopo la condanna in primo grado proprio per evitare un risarcimento istantaneo.

Una piccola consolazione per il Premier è arrivata con la riduzione dell’ammontare del risarcimento rispetto alla prima sentenza, dopo che la consulenza tecnica d’ufficio chiesta dalla Corte ha ridotto il valore delle aziende di circa il 19%. Ben poca cosa visto che Berlusconi fino a ieri era quasi sicuro del ribaltamento della sentenza di primo grado.

La condanna del gruppo Berlusconi si inserisce nella più complessa vicenda del gruppo Mondadori, che ebbe inizio negli anni ottanta con uno scontro per il controllo del gruppo Editoriale, fino ad arrivare all’arresto di avvocati e giudici tra cui l’ex onorevole Cesare Previti per la compravendita delle sentenze.

Ora le cose si fanno molto complicate per il Gruppo Fininvest che è costretto a pagare a meno di non trovare un altro accordo con la Cir fino alla sentenza definitiva. La cosa sicura è l’appello in Cassazione, come già annunciato dalla presidente del gruppo, Marina Berlusconi che dice “Siamo certi di essere assolutamente nel giusto” lamentando un’ennesima aggressione contro il padre “che viene portata avanti da anni con tutti i mezzi e su tutti i fronti, compreso quello imprenditoriale ed economico”.

A risponderle a stretto giro è il leader dell’Idv Antonio Di Pietro che dice “Le sentenze si rispettano e i danni si risarciscono, è inutile che Berlusconi e i suoi tentino di buttarla in politica”.

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