Locri, nasce l’eco-ostello in un bene confiscato che nessuno voleva: “La Calabria si sta svegliando”
Un ostello completamente ecosostenibile al 100% nel cuore della Calabria. È la sfida vinta dal Gruppo Cooperativo GOEL, da diciotto anni sul territorio per il riscatto e il cambiamento vero attraverso il lavoro legale, la promozione sociale e un'opposizione attiva alla ‘ndrangheta e alla massoneria deviata.
«Abbiamo raccolto la sfida della prima gara andata deserta del Comune di Locri su questo bene e siamo scesi in campo nella seconda gara. Abbiamo vinto e c'è stato affidato».
Queste le parole di Vincenzo Linarello, presidente di GOEL, che spiega come nasce l’idea dell'Eco-Ostello Locride, realizzato grazie ad un progetto sostenuto da Fondazione da Sud e Fondazione Peppino Vismara.
«Vinto il bando del Comune – racconta -, 10 giorni dopo il nostro annuncio hanno sabotato l'impianto idrico. Noi abbiamo iniziato a usare il bene, abbiamo voluto trasformarlo in un bene confiscato che può essere un modello di sostenibilità ambientale e sociale in Italia. Non a caso lo abbiamo battezzato “Eco-Ostello Locride” perché quando le persone entrano, vedendo tutta la cura che abbiamo messo sulla sostenibilità ambientale e sociale, comprendono quale sia il progetto di cambiamento che GOEL pensa per la Locride e per l’intera Calabria, diventando una struttura simbolo».
E infatti, entrare nell’Eco-Ostello è come abbandonare il mondo esterno e immergersi in un ambiente curato in ogni piccolo particolare.
«Abbiamo mixato la sostenibilità ambientale e sociale perché noi pensiamo che l'etica è a 360° e non cura solo l'ambiente – prosegue Vincenzo Linarello -. La nostra è una colazione biologica, utilizziamo i prodotti GOEL bio, e su richiesta possiamo fare anche pranzi e cene con prodotti bio o con prodotti a km 0. I nostri distributori automatici non sono carichi delle solite merendine ma di prodotti delle nostre cooperative sociali, prodotti biologici».
Grande attenzione anche per acqua e plastica. L’Eco-Ostello offre ai clienti la possibilità di non usare le bottigliette di plastica ma acqua naturizzata per tutti, in caraffe oppure nelle borracce che si trovano nel distributore automatico.
«Ogni dettaglio è curato – spiega ancora il presidente di GOEL -. Per esempio, nei bagni abbiamo installato distributori di cosmetici che permettono di non usare la saponetta (da cestinare all’arrivo di ogni nuovo ospite) o recipienti in plastica. Nei bagni comuni, ci sono asciugatori super ecologici ad aria fredda per non dover usare carta. E laddove serve – precisa -, è riciclata rigorosamente, rigenerata da fibre di tetrapak».
Sebbene gli arredi siano quelli originari, ereditati dai lavori di ristrutturazione fatti dal Comune di Locri, tutto il resto è sostenibile al 100%. Energia solare, pannelli fotovoltaici, solare termico per l'acqua calda, luci a LED, vetri coibentati, biancheria biologica nelle camere, realizzata dalle filiere di GOEL.
«GOEL esprime il marchio Cangiari – spiega Linarello -, ha suoi laboratori tessili dove realizza i capi di moda di fascia alta, ma stiamo lanciando anche altri prodotti, quali la biancheria biologica per la casa, i cosmetici bio, i detersivi bio per i pavimenti. Le nostre sono camere paperless – aggiunge -. Infatti, informeremo i nostri clienti senza stampare opuscoli di carta. C'è un Android box, il QR Code che si scansiona e permette di scaricare il PDF. Inoltre, abbiamo abbellito la struttura con gli arazzi splendidi delle tessitrici di Cangiari».
E ancora, grande attenzione anche ai cosiddetti Digital nomads, categoria nata durante la pandemia. «Sono delle persone che lavorano Smart Working e che vogliono girare il mondo perché cambiare la propria base di lavoro non fa differenza». Per questo, la struttura è super tecnologica: non solo possiede una buona connettività, Android box e TV Full HD in ogni camera, ma anche un videoproiettore Ultra HD nella sala comune e una lavagna Lim in un'altra sala. Insomma, tutto pensato e realizzato a misura di ambiente. E la reazione di Locri a tutto questo è stata sorprendente.
«Il territorio è stato piacevolmente sorpreso di questa innovazione – racconta il rappresentante di GOEL -. D'altronde, chi si aspetterebbe una struttura super ecologica o super sostenibile, sociale nel cuore della Locride? Invece noi vogliamo stupire, non solo la nostra gente ma l'Italia, l'Europa, facendo capire che qui sta crescendo un'altra Calabria ed è una Calabria che non si fermerà, che spazzerà via questo vecchiume fatto di ndrangheta, di massonerie deviate, di corruzione politica».
GOEL ha avviato una collaborazione con il mondo delle scuole, soprattutto medie-superiori, e sono tanti gli istituti del nord Italia che arrivano nella Locride per imparare cos’è la legalità, per conoscere le esperienze di resistenza e di cittadinanza attiva. «Questo per me è un grande onore – commenta Linarello – perché, in questo modo, questa terra diventa una guida, una fonte sulla legalità e sull’impegno civico».
Quindi, Vincenzo Linarello ricorda un episodio emblematico.
«Qualche anno fa, quando è stato minacciato di morte un ristoratore del nostro Gruppo, nel cuore dell'inverno, per due mesi, le persone hanno riempito quel locale, mettendoci la faccia, facendo vedere che sono con GOEL e con chi, in qualche modo, dice di no alla ‘ndrangheta».
Eppure, la ‘ndrangheta ha più volte minacciato ed attentato alle attività di GOEL, in media due o tre volte all’anno. «A un certo punto, abbiamo deciso di fare una cosa provocatoria – chiosa Vincenzo Linarello -: ogni aggressione subita, organizzavamo una “Festa della ripartenza”. Abbiamo coinvolto la comunità locale e l’opinione pubblica nazionale. La festa è diventata un catalizzatore di solidarietà che ha fatto in modo che le vittime ne uscissero più forti di prima, che GOEL ne uscisse più forte. Abbiamo detto alla ‘ndrangheta: Volete colpirci? Continuate a colpirci perché più ci colpirete, più questo ci rafforzerà. Lo hanno capito ed è da 4 anni che non accade più nulla».