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Omicidio Giulia Cecchettin

Lo zio di Giulia Cecchettin su sentenza Turetta: “La condanna di Filippo è essere se stesso, un assassino”

Nel giorno che precede la sentenza di primo grado nel processo a carico di Filippo Turetta per l’omicidio di Giulia, la famiglia Cecchettin vive l’attesa tra speranza e dolore. Lo zio materno, Andrea Camerotto, a Fanpage.it: “Ci aspettiamo la pena che tutti pensano si meriti”.
A cura di Chiara Daffini
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“Per noi è una giornata di attesa – dice a Fanpage.it Andrea Camerotto, zio materno di Giulia Cecchettin -, è in realtà stato un anno di attesa, ma come ha detto Gino poco ci interessa che fine farà Filippo Turetta, per noi l’interesse è un altro, che sia fatta giustizia per Giulia, noi non siamo abituati a decidere della vita degli altri, mentre qualcuno lo ha fatto”.

Il post sui social dello zio di Giulia: "Domani non vincerà nessuno"

Parole, quelle dette a Fanpage.it, che suggellano quanto lo zio di Giulia Cecchettin ha scritto in un post sulla sua pagina Facebook:

“Ricordatevi che domani non vincerà nessuno, una sentenza non è il risultato di una partita di calcio. Noi abbiamo perso fisicamente Giulia per sempre e Filippo ha perduto la sua vita serena per sempre, portandoci tutti ad una vita di sopravvivenza. Noi porteremo una croce eterna sulle spalle, lui il peso di essere un assassino….per sempre! La sua condanna sarà essere FILIPPO TURETTA”.

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Processo omicidio Giulia Cecchettin, attesa per il verdetto di domani

Tra meno di 24 ore, al Tribunale di Venezia, è prevista la sentenza che decreterà la pena a Filippo Turetta per aver ucciso la ex fidanzata Giulia Cecchettin, confessando il delitto al termine di una fuga in Germania. Verdetto che arriva dopo un processo quasi lampo, in cui le parti, compresa la difesa, hanno acconsentito all'acquisizione integrale degli atti di indagine, velocizzando quindi la fase dibattimentale, che si è esaurita nell'audizione volontaria dello stesso Turetta.

In queste ore la famiglia di Giulia Cecchettin, a cui è stata tolta la vita a pochi giorni dalla laurea, vive in uno stato di sospensione, come sottolinea lo zio: “Anche i miei genitori (nonni materni di Giulia Cecchettin, ndr) non hanno pace e non riescono a trovare un po' di tranquillità".

“Il desiderio, ma non è un desiderio, è più un’aspettativa – precisa Camerotto – è quello che la sentenza di domani dia a Turetta la pena che la maggior parte delle persone pensano che meriti, senza bisogno che io lo dica esplicitamente. Naturalmente la possibilità che vada in maniera diversa sta caricando le nostre giornate di tensione e altro dolore”.

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