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“Lo sterminio ad Auschwitz? Ok, però ha portato turismo”

Polemiche furiose per un messaggio postato da Vittorio Alessandro, presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Fb rimuove il post, lui spiega: “Ho scelto un tema così forte perché l’argomento sollevato – il turismo indirizzato in massa verso i luoghi sacri – non trova ancora coscienze attente”.
A cura di Redazione
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Arbeit macht frei

“Vabbè lo sterminio, però ha portato tanto turismo”. Sono queste le parole, scritte sul proprio profilo Facebook da Vittorio Alessandro, presidente del Parco Nazionale delle 5 Terre, che hanno provocato una vera e propria bufera, anche politica, con interventi di consiglieri regionali, sia della maggioranza che dell’opposizione.

Uno status Fb corredato da una delle foto simbolo dell’Olocausto, che è stato rimosso in seguito alle segnalazioni degli utenti e non per scelta del diretto interessato, il quale è intervenuto successivamente per spiegare le ragioni che lo hanno portato a scrivere un simile commento.

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Vittorio Alessandro, pur scusandosi "nel caso in cui qualcuno si fosse offeso", spiega:

Cari amici di Facebook, sono molto dispiaciuto se nel mio post precedente – appena rimosso dai gestori di Facebook, e ciò mi inquieta molto – si è letto uno scarso rispetto, da parte mia, per l'Olocausto.

Non era certo mia intenzione offendere, men che mai su un soggetto come questo, anche se reputo ogni discorso toccabile, e con qualunque registro, quando a fin di bene.

Ho scelto dunque un tema così forte perché l'argomento sollevato – il turismo indirizzato in massa verso i luoghi sacri – non trova ancora coscienze attente. Non c'è verso: se fiorisce il turismo non importa mai come, a quale prezzo; il rispetto dei luoghi, delle persone, delle loro storie svanisce o passa in secondo piano.

Se proprio non vogliamo parlare dei campi di sterminio (ho visto selfie divertiti sotto la scritta "Arbeit macht frei", perfino dei saluti romani) si veda allora cosa accade con il turismo religioso, e cosa si fa delle Cinque Terre o di Venezia.

Questo volevo dire e, se qualcuno si è sentito offeso dal mio tono sinceramente sconfortato, non mi rimane che chiedere scusa.

Una frase infelice, stigmatizzata anche dall’assessore regionale al Turismo della Liguria, Gianni Berrin: “Il paragone tra Auschwitz e le Cinque Terre è fuori luogo, per la storia e per quello che rappresenta. Auschwitz è diventato luogo di turismo tra virgolette, suo malgrado, dopo essere stato luogo di sofferenze per ebrei e non solo”.

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