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Lo sfogo di mamma Piera Maggio: “In polizia mele marce senza cuore né dignità, Denise scusaci”

Il pesantissimo sfogo di mamma Piera Maggio contro alcuni ex esponenti delle forze dell’ordine che in questi 20 anni hanno partecipato alle indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone. “Purtroppo ci rendiamo sempre più conto che l’indagine è stata viziata da comportamenti errati, che avevano a che fare con amicizie e conoscenze varie con soggetti coinvolti nell’indagine” ha dichiarato la donna.
A cura di Antonio Palma
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"Purtroppo all'interno di un nucleo operativo di forze dell'ordine di Mazara del Vallo, ancora oggi, emerge quella parte di mela marcia che ci conferma che l'operato di alcuni nell'indagine è stato svolto con il pregiudizio e la convinzione del non coinvolgimento di quelle persone da noi subito segnalate", è il pesantissimo sfogo di mamma Piera Maggio contro alcuni ex esponenti delle forze dell'ordine che in questi 20 anni hanno partecipato alle indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone, la bambina di 4 anni, sparita nel nulla il 1 settembre del 2004.

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In un lungo post sui social, Piera Maggio ha raccontato di una discussione animata tra il marito e padre di Denise,  Pietro Pulizzi, con un ex investigatore delle forze dell'ordine che a suo dire "ancora una volta ci conferma alcune mentalità malsane, incompetenza ed errori d'indagine a questo punto volutamente commessi". "Addirittura, cosa assai grave, durante la discussione ha anche attribuito a noi la mancata riuscita del ritrovamento di nostra figlia, quindi vi lascio immaginare l'ignoranza ma soprattutto la malvagità nel formulare accuse (del nulla) a due genitori a cui hanno rapito la loro bambina e che vivono nel dolore" scrive la mamma di Denise Pipitone.

"Tutto ciò non è rivolto a tutte le forze dell'ordine" ma "Purtroppo ci rendiamo sempre più conto che l'indagine è stata viziata da comportamenti errati, che avevano a che fare con amicizie e conoscenze varie con soggetti coinvolti nell'indagine. L'innaturale ambiente di quel periodo non ha favorito una buona e delicata indagine che doveva essere avulsa da ogni conoscenza che andava in conflitto con la ricerca della verità" ha aggiunto Piera Maggio.

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"C'è persino chi si difende di essere arrivato 28 giorni dopo nell'indagine, manco se avesse detto ‘2 anni'. Se qualcuno pensa di lavarsi la propria coscienza sporca, sappia che neanche il sapone potrà riuscirci. Abbiano perlomeno la dignità e la consapevolezza degli errori commessi senza perseverare ancora facendoci del male con le loro parole, diversamente non potranno ricevere da parte nostra il silenzio davanti allo scempio" prosegue il messaggio, concludendo: "Con tutto il rispetto di ogni professione, ognuno deve saper svolgere il proprio lavoro e mansione, di fatto il lavoro d'indagine non è stato affidato al pescivendolo di turno… o perlomeno era ciò che noi pensavamo. Denise, ti chiediamo scusa noi per aver avuto a che fare con gente senza cuore, né dignità né senso di giustizia".

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