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ll bonus da 80 euro non incide sul commercio: vendite stagnanti a giugno

Secondo un recente studio dell’Istat l’indice delle vendite al dettaglio relativo al mese di giugno 2014 – il primo in cui gli Italiani hanno usufruito del bonus Irpef di 80 euro – registra un incremento pari a zero rispetto al mese precedente. I benefici degli 80 euro in busta paga sembrano tardare ad arrivare, mentre rispetto all’anno scorso le vendite subiscono un ulteriore calo del 2,6%.
A cura di An. Mar.
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Il mese di giugno 2014 non ha registrato nessun incremento delle vendite al dettaglio rispetto al mese di maggio. È quanto emerge da un report dell'Istituto Nazionale di Statistica sulle vendite del commercio al dettaglio. Nonostante l'incentivo del bonus Irpef di 80 euro entrato in vigore a fine maggio e destinato ai dipendenti con reddito inferiore ai 26mila euro annui, gli Italiani non hanno cambiato abitudini, anzi: rispetto all'anno scorso, hanno ulteriormente tagliato le loro spese. Dal giugno 2013, infatti,  si evidenzia una diminuzione del 2,6% delle vendite.

Secondo l'Istat, "nella media del trimestre aprile – giugno 2014, l'indice delle vendite al dettaglio destagionalizzato (depurato, cioè della componente stagionale, ndr.) mostra una flessione rispetto ai tre mesi precedenti (-0,2%)", mentre a giugno 2014 resta invariato rispetto al mese precedente". Un leggero incremento, rispetto al maggio 2014, si registra solo nelle  vendite di prodotti alimentari ( +0,1%). Meno ricettivo all'incentivo introdotto nella busta paga degli Italiani è invece il mercato dei prodotti non alimentari, che vede un calo, non sensibile, delle vendite (-0,1%).

"Nel primo semestre del 2014, l’indice grezzo del valore totale delle vendite diminuisce dell’1,0% rispetto allo stesso periodo del 2013. Le vendite di prodotti alimentari segnano una flessione dello 0,7% e quelle di prodotti non alimentari dell’1,1%.,  Rispetto a giugno 2013, invece" conferma l'Istat " l’indice grezzo del valore totale delle vendite registra una diminuzione del 2,6%. Variazioni tendenziali negative si registrano sia per le vendite di prodotti alimentari (-2,4%) sia per quelle di prodotti non alimentari (-2,8%)".

In ogni settore, quindi, le vendite hanno continuato a risentire della crisi. Se si guarda ai dati del 2013, si può osservare come siano le piccole imprese a pagare il prezzo maggiore, con un calo annuo del -3,9%. Diminuiscono, ma in maniera meno preoccupante (-1,3%), anche le vendite delle imprese che possono contare su una distribuzione su vasta scala.

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